La proposta di modifica della legge elettorale regionale da parte del capogruppo del Partito Democratico in Campania, Mario Casillo, ha sollevato un intenso dibattito tra i sindaci della regione. I rappresentanti locali esprimono forti preoccupazioni riguardo alla disposizione che prevede l’ineleggibilità per i sindaci, ritenendo questa modifica una potenziale violazione del contratto democratico con gli elettori e un passo verso una maggiore discriminazione. Questa situazione ha portato l’Associazione Nazionale Comuni Italiani Campania a presentare ufficialmente il proprio disappunto attraverso una lettera al presidente della Commissione Affari Generali.
Le preoccupazioni dei sindaci campani
Carlo Marino, presidente di ANCI Campania e sindaco di Caserta, insieme a Aniello D’Auria, segretario dell’associazione e sindaco di Gragnano, ha espresso in una lettera la loro ferma contrarietà alla proposta di Casillo. I sindaci temono che la legge, così com’è formulata, rappresenti un attacco diretto al loro ruolo. Il principio fondante della proposta prevede l’esclusione dai processi elettorali per tutti i sindaci della Campania, non solo per quelli dei Comuni con una popolazione superiore ai 5.000 abitanti. Secondo i sindaci, questa modifica non solo è parziale, ma va contro il “patto con gli elettori” che ha portato alla loro elezione.
Non è solo una questione di opportunità politica, ma anche di stabilità istituzionale. I sindaci invitano il presidente Sommese a prendere in considerazione il loro appello e a evitare interventi che possano ulteriormente minare la fiducia degli elettori. A loro avviso, questa misura appare come una discriminazione nei confronti degli amministratori locali già penalizzati in sede di elezione. La mobilitazione dei sindaci sembra essere una reazione necessaria per affrontare ciò che considerano un vulnus democratico.
Dettagli sulla normativa proposta da Mario Casillo
Il progetto di legge presentato da Casillo contiene anche altre disposizioni significative, tra cui una soglia di sbarramento fissata al 3% per le liste che intendono partecipare alle elezioni regionali. Questo elemento non è di poco conto, poiché mira a garantire una rappresentazione più coesa e a evitare che i voti si disperdano tra troppi candidati. Tuttavia, ridurre le possibilità di partecipazione per le piccole liste potrebbe rivelarsi problematico, secondo i critici.
Una questione controversa riguarda il tempo necessario per un sindaco per dimettersi nel caso volesse candidarsi per le elezioni regionali. La proposta di Casillo non prevede un intervallo di tempo chiaro, mentre le indicazioni emerse durante le riunioni della maggioranza suggerivano che un preavviso di sei mesi fosse una soluzione condivisa. Questo punto appare cruciale per evitare conflitti di interesse durante le campagne elettorali. I sindaci chiedono maggiore trasparenza e definizione riguardo a questo parametro, sottolineando che la mancanza di chiarezza potrebbe portare a situazioni di disagio sia per gli amministratori che per gli elettori.
Le implicazioni della modifica per i politici campani
La disposizione che prevede la sospensione della carica di consigliere regionale per coloro che vengono nominati assessori è un altro aspetto della proposta di modifica. Questo punto, che consente di mantenere formale la carica di consigliere, potrebbe generare confusione sulle responsabilità di chi assume un duplice ruolo. La legge, come presentata, ha l’intenzione di snellire e rendere più efficiente la rappresentanza politica, ma i sindaci ritengono che gli interventi effettuati senza un consenso e una consultazione adeguata possono avere effetti deleteri sul sistema istituzionale regionale.
In sintesi, le preoccupazioni espresse dai sindaci riguardo alla proposta di Casillo si concentrano su questioni di reale governabilità, equità e opportunità politica. La reazione dell’ANCI Campania suggerisce la necessità di un dialogo più aperto e inclusivo tra i vari attori politici presenti nella regione, per garantire un sistema elettorale che rispecchi effettivamente le esigenze degli amministratori locali e degli elettori.