Un fatto di cronaca inquietante ha coinvolto Alessandro Di Santo, il sindaco di Castelvenere, un comune in provincia di Benevento, che si è trovato a fronteggiare un’aggressione in casa sua da parte di quattro ladri. Questa esperienza traumatica non solo mette in luce la crescente preoccupazione per la sicurezza nelle abitazioni italiane, ma sottolinea anche la resilienza del sindaco, che ha affrontato la situazione in un modo che ha sorpreso molti. Alle 2.30 del mattino, dopo un recente intervento agli occhi, Di Santo ha dovuto combattere per difendere la sua famiglia e la propria casa.
Nella notte dell’aggressione, Alessandro Di Santo stava riposando in un lettino medico al piano terra della sua villa. Immerso nella quiete della notte, il sindaco ha sentito dei rumori sospetti e, accorgendosi che un ladro stava entrando in casa sua da una finestra, ha immediatamente capito di essere in pericolo. I malviventi, sprovvisti di scrupoli, non erano soli, ma erano in quattro, tentando di forzare l’ingresso nella residenza del primo cittadino.
La situazione è rapidamente degenerata in una violenta colluttazione. Di Santo, pur provato dall’intervento chirurgico, ha reagito con determinazione, colpendo i ladri con pugni e schiaffi. Nel frattempo, sua moglie e una delle figlie, che si trovavano nei pressi, sono accorse in suo aiuto, allertando nel contempo i carabinieri. È questo spirito di famiglia e solidarietà che ha contraddistinto la reazione del sindaco, il quale ha dimostrato grande coraggio di fronte a un’aggressione così audace.
Durante il caos, Di Santo è riuscito a urlare alla figlia di portargli il fucile, un gesto che ha messo i ladri in allerta. Le minacce di utilizzare un’arma hanno avuto un effetto dissuasivo, costringendo i malviventi a desistere dal loro intento e a scappare a bordo di un’auto, proprio quando sembrava che la situazione potesse diventare ancor più drammatica.
Oltre alla paura e alla violenza subita, il sindaco ha raccontato di aver ricevuto numerosi pugni, in particolare al torace. Le parole di Di Santo dopo l’accaduto mettono in evidenza un sentimento di impotenza: «Se avessi potuto, avrei sparato. Questi ladri, anche quando siamo stati scoperti, hanno continuato la loro aggressione senza timore.» La furia dei malviventi ha portato il sindaco a riflessioni inevitabili sulla sicurezza e su come sia facile trovarsi in situazioni pericolose.
Dopo l’aggressione, le forze dell’ordine sono state mobilitate immediatamente, avviando un’indagine per rintracciare i ladri. È stato fondamentale collaborare con i carabinieri e, in questo contesto, sono state fornite anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza della villa del sindaco. Questo materiale potrebbe rivelarsi cruciale per identificare i colpevoli e garantire che giustizia venga fatta.
Il caso ha sollevato interrogativi sulla sicurezza nelle abitazioni, non solo a Castelvenere ma anche in tutta la regione. L’incidente ha riaperto il dibattito sui temi della protezione e della prevenzione contro crimini simili. I cittadini, preoccupati per la propria incolumità, stanno chiedendo maggiori misure di sicurezza e predisposizione di piani di intervento più efficienti da parte delle autorità competenti.
In un momento in cui la sicurezza personale è diventata una priorità per molti, la storia di Alessandro Di Santo mette in rilievo il continuo bisogno di vigilanza e preparazione rispetto a minacce sempre più concrete.