Una vicenda inquietante emerge dalla Procura regionale della Corte dei conti per la Campania, che ha terminato un’indagine contabile sui bilanci della Sma Campania Spa, la società in-house della Regione, attiva in ambiti come la tutela dell’ambiente e la prevenzione incendi. L’accusa riguarda un utilizzo irregolare di fondi pubblici per un importo che supera i 5,7 milioni di euro, con spese effettuate anche in orari insoliti, come nel caso di acquisti effettuati alle due di notte. Attraverso carte di credito istituzionali destinate a spese urgenti, sono stati registrati pagamenti per abbonamenti a servizi di streaming musicale e acquisti su piattaforme come Amazon, dando il via a una serie di contestazioni formali che coinvolgono numerosi nomi di spicco nell’azienda.
La Procura della Corte dei conti, guidata dal procuratore regionale Antonio Giuseppone, ha deciso di intraprendere un’azione formale notificando nove inviti a dedurre agli attuali e all’ex personale di alto livello della Sma Campania Spa. Questo passo giuridico è stato intrapreso al termine di un’attenta analisi dei conti aziendali relativa al periodo dal 2012 al 2022. Gli accertamenti hanno messo in luce un quadro preoccupante, con spese che sembrerebbero non avere giustificazione rispetto alle finalità istituzionali della società.
Tra i destinatari degli inviti a dedurre ci sono nomi di rilievo come Giuseppe Cammarota, ex presidente del Consiglio di amministrazione, e i suoi predecessori Ciro De Leo e Raffaele Scognamiglio. In questo contesto, una particolare menzione va all’ex dirigente Cosimo Silvestro e al financial manager Roberto Iavarone, che, insieme all’addetto alla contabilità Ernesto Tartaglione, sono stati chiamati a fornire giustificazioni per l’uso delle finanze pubbliche. La possibilità offerta agli amministratori e ai dirigenti di presentare le proprie deduzioni e chiedere di essere ascoltati dall’Autorità giudiziaria contabile rappresenta una fase cruciale del procedimento.
L’indagine ha rivelato un utilizzo eccessivo e potenzialmente improprio delle risorse pubbliche assegnate alla Sma Campania Spa. A destare preoccupazione sono state le modalità di acquisto, con spese effettuate in orari notturni e attraverso carte di credito che dovrebbero essere destinate a emergenze. Tra gli acquisti registrati, si trovano abbonamenti a servizi di streaming e spese su portali come Amazon, i cui giustificativi non sembrano appoggiare le finalità istituzionali della società.
Le indagini contabili hanno previsto un’analisi dettagliata delle fatture e dei documenti di spesa, ponendo interrogativi sul reale utilizzo delle risorse. Le evidenze raccolte indicano un potenziale sperpero dei fondi pubblici, cosa che comporta una responsabilità significativa per coloro che hanno gestito le finanze della società. Il fatto che gli acquisti siano stati effettuati in orari non convenzionali solleva interrogativi sulla correttezza e sull’etica nell’uso delle risorse pubbliche.
Parallelamente all’azione della Corte dei conti, alcuni ex responsabili della Sma Campania Spa sono già coinvolti in un procedimento penale avviato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. In questo contesto, quattro figure principali – Lorenzo Di Domenico, Raffaele Scognamiglio, Cosimo Silvestro ed Ernesto Tartaglione – sono stati rinviati a giudizio per reati come peculato, abuso d’ufficio e simulazione di reato. Questi sviluppi giuridici pongono un’ulteriore lente d’ingrandimento sulle pratiche amministrative della società, evidenziando un sistema di gestione delle finanze che potrebbe necessitare di una ristrutturazione totale.
La situazione in cui si trova la Sma Campania Spa richiede una riflessione sostanziale sulle procedure di controllo e di trasparenza nella gestione dei fondi pubblici. Le azioni legali in corso, unite agli inviti a dedurre della Corte dei conti, costituiscono un’importante fase che potrebbe influenzare le politiche regionali e le pratiche aziendali nel settore pubblico. Come tale, sarà fondamentale seguire l’evoluzione di questa vicenda, che tocca direttamente la fiducia dei cittadini nell’uso delle risorse del proprio territorio.