Nell’ambito delle celebrazioni per la Giornata internazionale delle Nazioni Unite a sostegno del popolo palestinese, Padre Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, ha espresso l’urgenza di un’azione significativa da parte dell’Italia. La situazione in Palestina è particolarmente critica, con un bilancio devastante di vite umane e una crisi umanitaria che continua ad aggravarsi. Padre Ibrahim, noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e per la pace, ha sottolineato la necessità di un intervento concreto e di una riflessione sulla condizione dei bambini e delle famiglie in difficoltà.
Una guerra senza precedenti
Parlando della crisi attuale, Padre Faltas ha definito il conflitto in corso fra israeliani e palestinesi come una guerra senza precedenti. Mentre le guerre in passato avevano una durata limitata e giocavano su dinamiche specifiche, il conflitto attuale si protrae da quattordici mesi senza segni di soluzione. La situazione non solo ha provocato vittime civili in numeri allarmanti, ma ha anche portato alla distruzione di intere città. A Gaza, i bombardamenti hanno ridotto in macerie ciò che rimaneva di case e di istituzioni storiche. Questa guerra ha portato con sé una nuova forma di sofferenza: la mancanza di cibo, acqua e riparo, un fattore che ha causato la morte di molte persone, incluso un numero record di bambini.
La drammatica realtà dei bambini
Le parole di Padre Faltas risuonano in modo particolare quando parla dei bambini. Più di 20.000 minori sono stati uccisi a causa della violenza, con altrettanti rimasti orfani. Questo aspetto della guerra è particolarmente toccante, data l’innocenza di quelle vite spezzate e la grande responsabilità della comunità internazionale di proteggere i più vulnerabili. I dati forniti dal religioso pongono una luce cruda sulla crisi umanitaria, evidenziando la necessità di un’azione immediata per garantire assistenza e sicurezza ai minori e alle famiglie colpite dal conflitto. La situazione attuale ha messo a dura prova non solo le vite quotidiane, ma anche le strutture di supporto esistenti, come scuole e ospedali, che affrontano una carenza di risorse senza precedenti.
Il silenzio della comunità internazionale
Il dialogo con i leader mondiali, secondo quanto affermato da Padre Faltas, appare del tutto assente. Nonostante incontri passati con figure emblematiche come Bill Clinton e Yasser Arafat, oggi l’interfaccia con la comunità internazionale sembra inefficace e disinteressata a risolvere la crisi. Il religioso ha espresso la sua frustrazione nei confronti di un mondo che, di fronte a una tragedia così enorme, sembra rimanere in silenzio. Anche in Cisgiordania, la violenza continua a mietere vittime, ma questi eventi non ricevono la giusta attenzione, né tantomeno le necessarie azioni correttive. La richiesta di un intervento incisivo da parte dell’Italia e della comunità globale diventa quindi ancora più urgente.
Educare alla pace per il futuro
Col passare dei secoli, la Custodia di Terra Santa ha mantenuto viva la speranza, nonostante le perdite di frati custodi che hanno sacrificato la loro vita per la causa della pace. Padre Faltas ha sottolineato l’importanza dell’educazione, spiegando che le 18 scuole della Custodia sono strumenti imprescindibili per costruire un futuro di pace. La missione della Custodia va oltre il semplice sostegno materiale: è essenziale educare le giovani generazioni alla pace, alla comprensione e alla sostenibilità. In un contesto così difficile, il compito di formare i giovani rappresenta una luce di speranza per un domani migliore.
Un appello all’azione e al dialogo
Il rappresentante della Custodia ha espresso gratitudine per il supporto che l’Italia ha fornito al popolo palestinese, ma ha anche evidenziato la necessità di un impegno continuo e concreto. Singerà l’importanza di avere un mediatore terzo, capace di facilitare il dialogo tra israeliani e palestinesi, sottolineando come soltanto una soluzione a lungo termine possa portare alla pace. L’idea di un accordo basato su due Stati per due popoli risuona come la chiave per un futuro pacifico, un obiettivo condiviso che deve essere perseguito con determinazione.
In sintesi, la partecipazione di Padre Ibrahim Faltas alla Giornata ONU di Napoli non è solo un atto simbolico, ma un vero e proprio grido di aiuto per elevare la voce di milioni di persone in difficoltà. La sfida che attende la comunità internazionale è enorme, e l’auspicio è che gli sforzi collettivi possano finalmente portare a un cambiamento significativo per una pace duratura.