Recenti controlli effettuati dai carabinieri di Sorrento hanno rivelato un allarmante tasso di irregolarità tra le biciclette elettriche. Su un campione di 40 ebike, ben 32 sono risultate modificate, portando a sanzioni per un totale di 160.000 euro. Questa situazione, emersa durante le verifiche condotte in collaborazione con la Motorizzazione civile di Bari, solleva importanti interrogativi sulla sicurezza e sul rispetto delle normative che regolano l’uso delle biciclette elettriche nella penisola sorrentina.
Durante l’operazione, i carabinieri hanno ispezionato 40 biciclette elettriche, scoprendo che l’80% di esse erano state illegalmente potenziate. Le modifiche più comuni includevano motori sovradimensionati e l’installazione di manopole dell’acceleratore, trasformando di fatto queste ebike in veicoli classificabili come scooter. Questi interventi non solo sono in contrasto con la legge, ma consentono anche ai proprietari di evitare l’obbligo di assicurazione e di licenza di guida, creando così una condizione di rischio sia per gli utenti che per gli altri mezzi di trasporto.
Questo è il secondo intervento significativo da parte delle forze dell’ordine nella regione. Infatti, un’operazione precedente a Capri aveva già rivelato che il 61% delle ebike controllate non rispettava le normative. A Sorrento, i carabinieri della Compagnia sono stati mobilitati per diversi pattugliamenti e posti di controllo, concentrandosi sulle arterie principali e nei centri abitati per garantire la conformità delle biciclette elettriche in circolazione.
Le ebike sono soggette a restrizioni precise per garantire la sicurezza degli utenti e degli altri veicoli. Secondo la normativa vigente, la velocità massima consentita è di 25 chilometri all’ora, con un limite di potenza del motore fissato a 250 watt. Un elemento chiave nella gestione di queste biciclette è che assistono il ciclista fino al raggiungimento della velocità massima, dopodiché l’assistenza deve interrompersi automaticamente. La presenza di manopole dell’acceleratore è esclusivamente vietata, eppure questa modifica risulta tra le più diffuse tra i proprietari di ebike.
In aggiunta, ogni ebike deve portare il marchio CE e una dichiarazione corrispondente che attesti la conformità alle direttive europee. Tali misure sono state rese necessarie non solo per garantire la sicurezza degli utenti, ma anche per mantenere un livello di legalità e ordine sulle strade.
Le recenti sanzioni emesse a carico dei proprietari di ebike modificati evidenziano la necessità di una maggiore consapevolezza tra gli utenti. Molti dei cittadini sanzionati avrebbero dichiarato di non essere a conoscenza delle limitazioni e delle normative in vigore. Questo chiarisce l’importanza di campagne informative da parte delle autorità competenti per educare i ciclisti sui requisiti legali e sulla sicurezza riguardante l’uso delle ebike.
Due questioni importanti emergono da questa situazione: la compatibilità delle ebike con le normative di sicurezza e la responsabilità degli utenti nel rispettare tali normative. Nonostante i controlli rigorosi, rimane cruciale che i cittadini siano informati e consapevoli dei rischi derivanti dalla modifica delle loro biciclette elettriche, sia per la loro sicurezza personale che per quella della comunità.