La recente decisione del Tar del Lazio di sospendere l’implementazione del nuovo nomenclatore tariffario ha destato un notevole interesse e preoccupazione nel panorama sanitario italiano. L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e Ospedalità privata accreditata, insieme ad altre associazioni di settore, celebra la notizia con un misto di soddisfazione e rilievo. Il nomenclatore, che doveva entrare in vigore il 30 dicembre 2024, sollevava serie preoccupazioni riguardo al suo impatto finanziario e qualitativo sulle strutture sanitarie, in particolare quelle pubbliche in difficoltà .
Gli effetti negativi del nuovo nomenclatore
Il nuovo nomenclatore tariffario prevedeva significativi tagli ai rimborsi, fino al 70%, sia per gli ospedali pubblici sia per i centri privati accreditati. Questa modifica avrebbe avuto un impatto devastante su molte strutture sanitarie, specialmente al centro-sud del paese. Diverse organizzazioni, inclusa la Uap, hanno sottolineato che l’applicazione del nomenclatore avrebbe portato a una riduzione della qualità delle prestazioni sanitarie e a un’ulteriore congestione nelle liste d’attesa. Le strutture già in fase di rientro economico, già fragili, si sarebbero trovate a dover affrontare ulteriori sfide economiche e organizzative.
Il problema era accentuato anche dal fatto che il nuovo tariffario era stato adottato in tempi brevissimi, senza considerare l’effettivo impatto sulle diverse realtà sanitarie. Le preoccupazioni espresse da Guido Bertolaso, Assessore al Welfare della Regione Lombardia, risuonano fortemente tra i rappresentanti delle associazioni sanitarie, che temono per il futuro delle loro operazioni.
Le reazioni delle associazioni sanitarie
In seguito alla sospensione del nomenclatore, le associazioni del settore hanno espresso la loro gratitudine nei confronti del Tar del Lazio per la decisione. La presidente della Uap, Mariastella Giorlandino, ha rimarcato l’importanza di rivedere il nomenclatore in modo che le tariffe siano adeguate e sostenibili. Secondo lei, è cruciale che il Ministero della Salute agisca con urgenza per garantire che i servizi offerti dal Sistema Sanitario Nazionale rimangano di elevata qualità e accessibili a tutti i cittadini.
La Uap ha inoltre ringraziato l’Avv. Antonella Blasi e l’Avv. Alberto Polini del Forum Team per il loro impegno nella gestione del caso, sottolineando l’importanza di un lavoro di squadra per risolvere una questione così complessa. Le associazioni hanno espresso anche la loro preoccupazione per le segnalazioni ricevute da molte aziende italiane, che temevano di non poter continuare a operare e di dover interrompere i loro servizi, influenzando così la vita di molte persone.
L’impegno per una revisione del nomenclatore
Le associazioni rappresentate dalla Uap, Anisap e Aiop rimangono fiduciose nel fatto che il Ministero della Salute prenderà sul serio le loro istanze e riconoscerà l’urgenza di una revisione profonda del nomenclatore sospeso. Queste organizzazioni sono convinte che sia fondamentale garantire un sistema sanitario in grado di rispondere alle esigenze crescenti dei cittadini. Affrontare i tagli previsti e rivedere le tariffe è una misura necessaria per preservare l’integrità del servizio sanitario.
Il percorso verso una revisione adeguata richiederà un’analisi attenta e una gestione oculata delle risorse sanitarie. Il settore sanitario italiano, già messo a dura prova, non può permettersi ulteriori destabilizzazioni. Le associazioni implorano il Ministero di agire rapidamente, affinché le misure necessarie possano essere applicate prima che eventuali problematiche si trasformino in crisi sistemiche. La salute dei cittadini e la sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale dipendono dal giusto equilibrio tra tariffe, qualità del servizio e accessibilità alle cure.