Nella mattinata del 5 novembre 2021, il quartiere della Sanità a Napoli è stato il teatro di un episodio di grave violenza che ha attirato l’attenzione dei media e delle autorità. Liudmyla Skliar, una donna ucraina, è rimasta ferita durante una sparatoria mentre si trovava all’interno di un negozio acquistando cioccolatini per suo figlio. L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente, ma non senza scatenare proteste e minacce da parte di alcuni residenti del quartiere.
L’arrivo delle forze dell’ordine si è rivelato cruciale, non solo per garantire la sicurezza di Liudmyla Skliar e del parlamentare Borrelli, ma anche per evitare che la tensione nel quartiere potesse trasformarsi in violenza aperta. Testimoni raccontano di come il deputato, presente per esprimere solidarietà alla donna ucraina, è stato immediatamente circondato da alcuni individui che lo hanno definito “infame”, termine usato dai criminali per indicare coloro che denunciano e collaborano con la giustizia. Questi eventi evidenziano non solo la pericolosità della situazione, ma anche il clima di intimidazione presente nel quartiere.
La Polizia ha preso la decisione di scortare Borrelli e Liudmyla fuori dall’area per evitare un potenziale scontro, difendendo così la loro integrità fisica. L’episodio getta luce su un contesto sociale complesso dove la criminalità organizzata continua a esercitare un’influenza significativa, creando un clima di paura e ostilità verso le autorità e chiunque osi denunciare atti illeciti.
L’evento di Sanità avviene in un clima di crescente violenza legato a conflitti tra baby gang. Solo poche ore prima, il quartiere aveva commemorato Emanuele Tufano, un giovane morto a causa di uno scontro armato. Questo tragico evento ha evidenziato la gioventù che si trova coinvolta in attività criminose e i rischi a cui è esposta. Le gang giovanili stanno diventando sempre più attive e violente, alimentando una spirale di rancore e vendetta nella comunità.
Il deputato Borrelli ha denunciato pubblicamente questa situazione, sottolineando che le istituzioni devono prendere coscienza della gravità del problema e adottare misure concrete per proteggere i cittadini innocenti. La crisi della gioventù nel quartiere della Sanità è un campanello d’allarme per la società, che deve trovare urgentemente soluzioni effettive per contrastare la cultura della violenza e delittuosa che ha preso piede.
In risposta agli eventi di quel giorno, Borrelli ha ribadito con fermezza l’importanza di una presenza costante delle forze dell’ordine nel quartiere. Ha evocato la necessità di bonificare l’area dalla criminalità, sottolineando che l’arroganza della camorra non può essere tollerata. La sicurezza non è solo una questione di controllo territoriale, ma anche di costruzione di un clima di fiducia tra le forze dell’ordine e la comunità.
Il deputato, esprimendo il suo sostegno a Liudmyla Skliar e a tutte le vittime innocenti della criminalità, si è impegnato a continuare la lotta per i diritti e la sicurezza dei cittadini. Quello che accade nel quartiere di Sanità è un atto dal significato molto più ampio, un segnale di quanto sia fondamentale che le forze politiche, sociali e civili uniscano le forze per affrontare un problema così radicato e complesso, per il bene delle generazioni future e della società nel suo complesso.