Stefania Rabuffetti, poetessa ed ex autrice Rai, ha scelto la scrittura come mezzo per esplorare e superare le emozioni più profonde. Nella sua ultima raccolta, “Parole per guarire”, l’autrice intraprende un percorso personale di crescita e comprensione, evocando il cammino dantesco attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso. “Scrivo per guarire il mio male di vivere, un male invisibile che ferisce la psiche,” spiega, descrivendo la poesia come una via di guarigione.
Rabuffetti ha iniziato a scrivere poesia nel 2007, in un momento di forte sofferenza interiore. “Non cercavo la poesia; è stata lei a trovare me,” racconta. Ciò che all’inizio era solo uno sfogo si è trasformato in uno strumento terapeutico per affrontare la realtà. “Non scrivo solo per lenire le mie ferite, ma anche per aiutare altri a superare quel senso di vuoto che può rendere difficile la vita,” aggiunge.
Nella sua ultima opera, pubblicata da Castelvecchi, Rabuffetti esplora temi di disagio e speranza attraverso tre sezioni: Inferno, Purgatorio e Paradiso. La raccolta rappresenta un’analisi delle difficoltà e delle aspirazioni di molti giovani, evidenziando come la poesia possa diventare un mezzo di espressione e catarsi. “I ragazzi non sono insensibili,” osserva la poetessa. “La poesia può portare a galla ansie e malinconie.”
Nella sezione del Purgatorio, spicca la poesia “Peso delle cose”, in cui l’autrice esplora il tema dell’accettazione di sé. Versi come “E se io non fossi io? E se non fossi nessuno?” riflettono un’inquietudine profonda, un disagio interiore che molti giovani sentono, evocando l’intensità emotiva di poeti come Baudelaire.
Nella parte conclusiva del Paradiso, Rabuffetti introduce l’immagine della “Buona stella”, una luce che la guida e la rassicura. “Non mette in ombra la mia anima, ma la salva dall’oscurità,” scrive, rivelando come la poesia rappresenti per lei un viaggio di rinascita. La speranza, qui, diventa il fulcro della sua visione di guarigione.
Nata a Roma nel 1972, Stefania Rabuffetti ha lavorato per anni alla Rai, ma è nella poesia che ha trovato la sua vera voce. Con sette raccolte alle spalle, continua a condividere con il lettore un cammino di vulnerabilità e speranza, costruendo un ponte emotivo che attraversa le difficoltà e illumina la via verso la consapevolezza e l’equilibrio interiore.