Un pesante ridimensionamento per i lavoratori dello stabilimento Stellantis di Pomigliano, dove sono previsti dodici giorni di cassa integrazione a ottobre. Le informazioni rilasciate dall’azienda riguardano anche il calo della produzione del modello Panda, un’icona tra le vetture della casa automobilistica. La situazione si fa critica, con risvolti che potrebbero influenzare sia i dipendenti che l’intera industria automobilistica.
Nella giornata di ieri, Stellantis ha ufficialmente informato le Rappresentanze Sindacali Unitarie riguardo un esteso periodo di cassa integrazione, che si aggiunge a quello già disposto per il mese di ottobre. L’azienda, in una lettera dettagliata, ha comunicato che i giorni di sospensione lavorativa si allungano, portando a un totale di dodici giorni. Le comunicazioni aziendali hanno rivelato che questa decisione è stata presa in risposta a problematiche produttive e di mercato che hanno impattato negativamente la pianificazione del lavoro all’interno dello stabilimento.
Stellantis ha anche annunciato una significativa riduzione della produzione della Panda, con un particolare focus sulle unità di montaggio. I modelli coinvolti includono non solo la Panda, ma anche il Tonale e l’Hornet. Gli stop produttivi colpiranno direttamente non solamente le linee di montaggio, ma anche i reparti operativi come Lastratura, Verniciatura, Stampaggio, Plastica, Impianti generali e aree collegate. Questo stop avverrà dal 24 al 31 ottobre, aggiungendosi a giorni precedenti già programmati, ovvero il 4, 7, 14 e 21 ottobre.
Il clima di incertezza e preoccupazione per i dipendenti ha spinto i sindacati a organizzare un sciopero nazionale previsto per il 18 ottobre. La decisione di mobilitarsi segue di pochi giorni l’annuncio della nuova cassa integrazione e della diminuzione della produzione. I sindacati hanno denunciato la mancanza di certezze rispetto al futuro lavorativo e hanno chiesto una maggiore chiarezza da parte dell’azienda rispetto ai piani a lungo termine.
Le rappresentanze sindacali, in risposta alle misure adottate da Stellantis, hanno espresso forti preoccupazioni circa l’impatto che queste decisioni avranno sul già fragile tessuto occupazionale. La richiesta di un incontro con i vertici aziendali è stata ribadita, definendo essenziale un confronto aperto. La mobilitazione del 18 ottobre si preannuncia come una manifestazione di massa per rivendicare diritti e sicurezza lavoro, sottolineando la necessità di risposte concrete in un momento delicato per il settore automotive.
L’eco delle decisioni di Stellantis ha raggiunto anche la comunità locale di Pomigliano, creando un clima di ansia e incertezza tra i cittadini. Non solo i lavoratori, ma anche le famiglie e le imprese che gravitano attorno all’indotto rischiano di subire le conseguenze di questo periodo di crisi. Le autorità locali stanno monitorando la situazione, cercando soluzioni per sostenere la comunità e garantire il futuro di uno degli stabilimenti più importanti del territorio.
Il settore automobilistico si trova di fronte a sfide significative e il caso di Stellantis rappresenta un importante campanello d’allarme per il mercato, con ripercussioni che potrebbero andare oltre il confine dello stabilimento di Pomigliano.