Le recenti dichiarazioni del CEO di Stellantis, Carlos Tavares, hanno scatenato preoccupazioni significative riguardo al futuro occupazionale del gruppo automobilistico. Mentre si prepara uno sciopero nazionale organizzato dai sindacati, l’incertezza intorno alla protezione dei posti di lavoro cresce, alimentando tensioni tra i lavoratori e la dirigenza dell’azienda. I leader sindacali non lasciano nulla di intentato per enfatizzare l’urgenza della situazione e la necessità di risposte concrete.
Carlos Tavares ha rilasciato dichiarazioni choc in un’intervista al quotidiano francese Les Echos, affermando di non escludere possibili tagli al personale e chiusure di stabilimenti. Inoltre, durante il Salone dell’Auto di Parigi, ha sottolineato che non è in grado di garantire la sicurezza dei posti di lavoro all’interno di Stellantis, mettendo in evidenza come le problematiche aziendali attuali siano il frutto di scelte passate di altri. Queste affermazioni hanno suscitato immediate reazioni da parte dei sindacati, con Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, che ha chiarito che le difficoltà in Italia non sono correlate alla transizione verso il veicolo elettrico, ma derivano da scelte errate di gestione.
Ferdinando Uliano, leader dei metalmeccanici della Cisl, ha insistentemente richiesto a Stellantis di fare di più per sostenere il settore, affermando che l’azienda sta raccogliendo profitti senza adeguati sforzi. Michele De Palma, segretario della Fiom, ha denunciato la grave crisi occupazionale, sottolineando che negli ultimi dieci anni oltre 14.000 lavoratori hanno lasciato l’azienda. De Palma ha chiesto un incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e con la dirigenza di Stellantis per discutere il futuro degli stabilimenti italiani.
Con il previsto sciopero del 18 ottobre a Roma, a cui parteciperanno circa 5.000 metalmeccanici dall’intera Campania, la situazione sta diventando critica. Massimiliano Guglielmi, segretario generale campano della Fiom, ha confermato che ci saranno manifestazioni massicce non solo negli stabilimenti, ma anche tra i lavoratori dell’indotto. Questo è indicativo della rilevanza del settore automobilistico nella regione, che rappresenta una porzione cruciale dell’industria metalmeccanica italiana.
In Campania, gli stabilimenti di Pomigliano e Pratola Serra impiegano oltre 5.700 lavoratori, ma l’incertezza si fa strada riguardo ai nuovi modelli che dovrebbero contribuire al rilancio della produzione. I recenti rallentamenti nella produzione a Pomigliano sono un segnale preoccupante, che lascia intravedere difficoltà economiche imminenti per gli stabilimenti di Stellantis e per gli operai.
In un contesto così delicato, Stellantis ha annunciato il recente avvicendamento di Antonella Bruno, nominata Managing Director, che avrà la responsabilità sulle attività italiane dei dieci marchi della casa automobilistica. Questa nomina potrebbe rappresentare un passo strategico cruciale per affrontare le sfide operative e per cercare di stabilire un dialogo più costruttivo con i rappresentanti dei lavoratori.
Il settore automotive italiano, sotto la pressione delle trasformazioni industriali e delle crisi occupazionali, richiede un approccio ripensato che possa garantire la sostenibilità a lungo termine e la creazione di posti di lavoro. La risposta dell’azienda alle attese dei sindacati e la sua capacità di gestire l’attuale transizione determineranno il futuro dell’industria automobilistica in Italia.