Giovanni Pellielo, il campione delle Fiamme Azzurre, ha vissuto un’avventura straordinaria nel mondo del tiro a volo, accumulando un palmares impressionante che include diciassette titoli mondiali, venti europei e quattro medaglie olimpiche. Nella sua carriera trentennale, ha visto evolversi e trasformarsi questa disciplina fino ad arrivare al 2024, anno in cui potrebbe partecipare alla sua ottava Olimpiade nel trap.
Se sarà convocato per questa competizione, Pellielo si unirà a pochi selezionati atleti italiani che hanno raggiunto tale traguardo, come Josefa Idem, Piero e Raimondo D’Inzeo. Ma ciò che guida il campione non è solo la ricerca dell’oro mancante nella sua collezione, bensì la passione e la fede che lo hanno sostenuto lungo l’intero percorso.
La presenza costante e discreta della madre, fondamentale nei primi passi di Pellielo nel tiro a volo, lo ha accompagnato senza mai imporsi sulle sue scelte. Ora, da veterano di questa disciplina, il campione non sente la responsabilità di guidare i giovani con cui condivide il campo di gara, ma piuttosto di dare il massimo rispetto a se stesso, alla sua federazione e ai suoi sostenitori.
L’esperienza accumulata in tanti anni di gare ad alti livelli ha permesso a Pellielo di affrontare ogni tiro con lucidità e concentrazione, sfruttando non solo la tecnica ma soprattutto la maturità psicologica. La vera chiave del successo? Continuare ad amare la propria passione, senza trasformarla mai in un mero lavoro, e affidarsi alla propria fede come guida in ogni aspetto della vita e dello sport.
Giovanni Pellielo incarna l’essenza dello sportivo che, attraverso la dedizione, la passione e la fede, continua a sfidare il tempo e a superare se stesso ad ogni competizione. La sua storia è un esempio di resilienza, determinazione e amore per quello che si fa, un modello per i giovani atleti che guardano a lui come a un’icona da emulare.