Storie e suoni di Scampia: un evento per riscoprire la cultura della periferia napoletana

In un contesto di riscoperta e valorizzazione dei territori disagiati, l’evento “Napoli comincia a Scampia” ha messo in luce le voci e le storie di chi vive e lavora nella periferia di Napoli. Questo incontro, che ha concluso la seconda giornata del CasaCorriere Festival 2024, ha portato sul palco artisti e personalità significative, creando un’esperienza che ha mescolato musica, teatro e narrazione delle esperienze quotidiane di chi lotta per costruire un futuro migliore. Lo spettacolo ha avuto luogo al Teatro di Corte di Palazzo Reale, un luogo simbolico della cultura napoletana, testimoniando come la musica e le storie possono diventare elementi chiave per affrontare le sfide sociali.

Il palcoscenico di CasaCorriere Festival 2024

Il palcoscenico del Teatro di Corte ha accolto artisti come Mirella La Magna Pignataro, fondatrice dell’associazione Gridas, e Daniele Sanzone, musicista e scrittore, insieme a un ensemble di talenti locali tra cui Franco Ricciardi e la street artist Trisha Palma. Sotto la direzione artistica di Laura Valente, il festival ha aperto uno spazio fondamentale per discutere tematiche legate alla cultura e alle tradizioni napoletane, attualizzando attraverso forme artistiche moderne il patrimonio musicale e le storie della città.

Nel corso della serata, il pubblico ha avuto modo di immergersi nella performance teatrale “Sono Nata. La scena delle donne di Forcella”, diretto dalla regista Marina Rippa. Questo spettacolo ha esaltato il lavoro corale di un gruppo di talentuose ballerine che, in un crescendo di emozioni, hanno dato vita a una serie di danze e canti folcloristici che evocano la tradizione partenopea. La scelta dei canti, in particolare della villanella di Roberto De Simone, ha rappresentato un forte legame con le radici culturali di Napoli, rendendo la serata un’occasione per celebrare l’identità collettiva della periferia.

Racconti di vita e resilienza

Durante l’evento, Franco Ricciardi ha interpretato “Voce”, uno dei brani più noti del suo repertorio, trasformando il palco in un momento di riflessione sulla vita di chi abita Scampia. La sua musica, spesso associata ai temi della lotta e della speranza, ha toccato il cuore del pubblico, mentre ha condiviso aneddoti legati a Scampia, esponendo sia le storie di luoghi comuni che le tragedie recenti come il crollo del 22 luglio che ha colpito la comunità. Ricciardi, non senza emozione, ha ribadito come la musica possa essere un mezzo potente per affrontare il dolore e la realtà di un quartiere che ha visto troppi eventi tragici.

Mirella La Magna Pignataro, nel suo intervento, ha messo in evidenza la storia di Scampia, una realtà complessa che è emersa a partire dagli anni ’70 con la costruzione dei grandi palazzoni. La sua analisi ha evidenziato come questa urbanizzazione abbia portato con sé un serie di problemi, tra cui l’isolamento sociale e l’assenza di servizi essenziali come scuole e illuminazione pubblica. La Pignataro ha sottolineato l’importanza di comprendere il contesto in cui le comunità si sono trovate a vivere, per affrontare le problematiche attuali e rafforzare il tessuto sociale attraverso l’azione delle associazioni locali.

L’importanza delle associazioni

La serata ha avuto come focus anche il ruolo delle associazioni nel cambiamento sociale. Come ha riferito Mirella La Magna Pignataro, le associazioni hanno iniziato a emergere come risorsa fondamentale per riempire i vuoti lasciati dalle istituzioni. Queste realtà, molte delle quali attive da anni, hanno contribuito a creare opportunità di inclusione sociale e culturale, migliorando la qualità della vita nelle aree più difficili. L’esempio di Gridas e di altre iniziative locali mostra come il lavoro collettivo e l’impegno di volontari possano dare nuova vita a un territorio, generando speranza e resilienza tra le generazioni più giovani.

L’evento “Napoli comincia a Scampia” ha dimostrato che, nonostante le difficoltà, esiste una ricchezza di talenti e storie valenti che possono emergere da contesti considerati problematici. La serata ha rappresentato non solo un riconoscimento del patrimonio culturale napoletano, ma anche una celebrazione della capacità di queste comunità di rispondere alle avversità con creatività e determinazione, scrivendo una nuova pagina nella storia di Scampia.

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Redazione