La partecipazione politica degli studenti fuori sede alle elezioni europee del 8 e 9 giugno rappresenta un fenomeno interessante da analizzare. Con circa 24mila studenti fuori sede che avranno la possibilità di votare presso il loro domicilio temporaneo, si intravede una partecipazione attiva di una minoranza rispetto ai 400mila-800mila studenti nel territorio italiano.
L’introduzione della nuova modalità di voto per gli studenti fuori sede, regolamentata dal Dl 7/2024 convertito dalla legge 38/2024, rappresenta un importante test per valutare la fattibilità di un sistema di voto distante dal luogo di residenza. La circolare del ministero dell’Interno 27/24 ha stabilito che gli studenti interessati dovessero presentare una domanda al proprio Comune di residenza entro il 5 maggio, per poter votare quindi in apposite sezioni speciali istituite nei capoluoghi di Regione o nei comuni temporanei di domicilio.
Un’analisi dettagliata dei dati evidenzia che le richieste di voto provenienti dai fuori sede sono stati principalmente da studenti che risiedono nelle diverse circoscrizioni territoriali. La Circoscrizione I ha registrato il maggior numero di domande, seguita dalla Circoscrizione II , III , IV e V . Le regioni con il maggior numero di adesioni a questa sperimentazione sono risultate essere la Puglia, la Sicilia, la Campania e la Calabria, con un numero significativo di elettori che hanno fatto richiesta di voto fuori dalla propria circoscrizione di residenza.