Un nuovo studio del Comitato di coordinamento per la prevenzione del consumo di alcol tra i minorenni ha messo in luce i pericoli derivanti dal consumo di bevande alcoliche. La ricerca mostra che anche una sola bevanda alcolica al giorno può aumentare il rischio di sviluppare circa 19 malattie, con particolare attenzione ai tumori e alle malattie cardiache. I risultati sono stati pubblicati sul Daily Mail e offrono spunti cruciali sulla salute, specialmente per i giovani e gli anziani.
Negli ultimi vent’anni, la percentuale dei giovani tra i 18 e i 34 anni che consumano alcol occasionalmente è scesa dal 72% al 62%. Questo dato potrebbe sembrare promettente, ma il panorama cambia se si analizzano le statistiche relative alla popolazione più anziana. Infatti, i bevitori di età superiore ai 55 anni hanno visto un aumento del 10%, passando dal 49% al 59%. Questo cambiamento demografico nel consumo di alcol solleva interrogativi sulle abitudini della società e sulla salute collettiva.
Il rapporto dell’ICCPUD evidenzia un potenziale collegamento tra l’aumento del consumo di alcol e il rischio di tumori, in particolare tra le fasce più giovani della popolazione. La ricerca ha esaminato vari tipi di tumori, tra cui quelli al colon, al seno femminile e al fegato, analizzando i tassi di incidenza tra bevitori e non bevitori.
I risultati dello studio sono chiari: il consumo di alcol, anche in quantità modeste, è associato a un rischio maggiore di sviluppare tumori. Per gli uomini che bevono un drink a settimana, il rischio di cancro al colon cresce del 16%, mentre il rischio di cancro esofageo aumenta del 6% rispetto agli astemi. Per coloro che consumano tre drink al giorno, questi tassi triplicano.
Per quanto riguarda le donne, una sola bevanda al giorno porta a un aumento del 5% per i tumori alla faringe, esofago, laringe e una lieve crescita anche per il cancro al seno. Non sorprende quindi che, per le donne che consumano tre drink al giorno, il rischio di sviluppare cancro alla faringe sia superiore del 90% rispetto alle astemie. La ricerca sottolinea che il rischio di cancro legato all’alcol aumenta in modo significativo con l’aumentare del consumo, con le donne che sembrano essere particolarmente vulnerabili.
Fino a qualche anno fa, esisteva la convinzione che un consumo moderato di alcol potesse essere benefico per il cuore. Tuttavia, lo studio dell’ICCPUD smentisce queste idee, evidenziando che non ci sono differenze nel rischio di malattie cardiache tra chi beve e chi non beve. La ricerca ha esaminato i dati sulla cardiopatia ischemica, la forma più comune di malattia cardiaca, e ha trovato che gli uomini che consumano due drink al giorno non mostrano vantaggi rispetto agli astemi. Allo stesso modo, anche le donne che bevono un drink quotidiano non presentano un rischio inferiore per problemi cardiaci.
I ricercatori suggeriscono che fattori come obesità, cattiva alimentazione e inattività fisica possano influire di più sul rischio di cardiopatia rispetto al consumo di alcol. Tuttavia, ci sono dati che indicano come il consumo da basso a moderato possa risultare in un rischio minore di ictus, probabilmente a causa di una maggiore fluidificazione del sangue.
Le conclusioni dello studio dell’ICCPUD non sono solo un richiamo all’attenzione dei consumatori, ma anche un suggerimento per i responsabili delle politiche sanitarie. La diminuzione del consumo di alcol tra i giovani rappresenta un segnale positivo, ma l’aumento tra gli anziani e i rischi associati al cancro e alle malattie cardiache devono essere affrontati con urgenza.
In un contesto dove la salute pubblica è sempre più al centro dell’attenzione, è fondamentale sviluppare programmi di informazione e sensibilizzazione rivolti a tutte le fasce di età per promuovere stili di vita più sani e responsabili. Il messaggio è chiaro: la moderazione è la chiave per proteggere la salute e prevenire malattie gravi legate al consumo di alcol.