L’ultimo fine settimana ha visto la Frecciarossa Supercoppa 2024 riservare emozioni forti, culminate in un finale straordinario con una performance decisiva di Leandro Bolmaro. Dopo un inizio di torneo non esaltante, il talento argentino si è rivelato fondamentale per il successo dell’Olimpia Milano, grazie alla sua capacità di fare la differenza nei momenti chiave della finale contro la Virtus Bologna.
Un inizio di torneo sottotono
Bolmaro: un profilo da scoprire
Leandro Bolmaro, guardia argentina proveniente dal Bayern Monaco, ha mostrato inizialmente un rendimento al di sotto delle aspettative durante le prime fasi della Supercoppa 2024. In particolare, nei primi ottavi di finale tra sabato e domenica, la sua presenza è passata quasi inosservata per gran parte del match. Tuttavia, il momento della verità è arrivato nel momento in cui la squadra aveva più bisogno di lui, e Bolmaro ha dimostrato il motivo dell’investimento effettuato dal coach Ettore Messina e dall’Olimpia su di lui.
Schemi e adattamenti
Nella semifinale e nella prima fase della finale, Bolmaro ha faticato a trovare spazio nel gioco, forse con la volontà di esibirsi sin da subito. Tuttavia, con l’andare della partita, ha trovato il modo di incidere. Coach Messina ha deciso di impiegarlo in un ruolo inusuale come sesto uomo, qualcosa che non era parte del suo repertorio. Questo adattamento ha conferito alla squadra una certa versatilità, permettendo di mantenere un assetto difensivo solido con la presenza di Bolmaro e Flaccadori, creando così una difesa sul perimetro temibile.
Il momento decisivo della finale
Il clou del match
Nella fase cruciale della finale contro la Virtus Bologna, Bolmaro ha messo in mostra il suo potenziale, realizzando una tripla fondamentale che ha fatto pendere l’ago della bilancia a favore dei biancorossi. La sua abilità nel rispondere alle situazioni di gioco in maniera lucida ha risollevato l’andamento della partita. Non è solo il punteggio a contare, ma anche il modo in cui l’Olimpia ha saputo costruire le proprie azioni. L’asse con Dimitrijevic e Shields ha evidenziato l’importanza di un lavoro di squadra ben orchestrato.
Un cambio di passo
Bolmaro ha iniziato a farsi notare in campo, complice una riorganizzazione tattica che gli ha permesso di sfruttare il proprio talento per creare situazioni di punteggio. Il suo contributo ai punti decisivi è stato determinante, e la sua collaborazione con Shields ha dimostrato di essere una strategia vincente. La composizione del quintetto, con Bolmaro in entrata dalla panchina, si è rivelata cruciale sia in fase offensiva sia in quella difensiva, offrendo una protezione efficace al canestro di Milano.
Impatto difensivo e offensivo
Un cavallo di razza in difesa
Le caratteristiche fisiche di Bolmaro lo rendono un difensore formidabile, capace di affrontare gli avversari più pericolosi. Questa qualità ha permesso al coach Messina di inserire Bolmaro in ruoli strategici sul campo, non solo per il suo apporto offensivo, ma anche per le sue capacità difensive. In situazioni di gioco alterate, la sua presenza ha offerto una maggiore sicurezza, minimizzando le lacune di alcuni compagni e permettendo un gioco più libero e rischioso, senza compromettere l’asse difensivo.
Un futuro luminoso
Con l’avvio di questa Supercoppa, Bolmaro ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per importanti sviluppi sia come individualità sia come parte di un sistema di gioco collaudato. La sua capacità di adattarsi e di farsi trovare pronto nei momenti decisivi è stata chiave per il successo dell’Olimpia Milano, trasmettendo un messaggio chiaro che la squadra può contare su di lui nei momenti di maggiore pressione. La Supercoppa potrebbe rappresentare solo l’inizio di una stagione ricca di soddisfazioni per Bolmaro e per l’intera formazione biancorossa.