Tadej Pogacar, giovane talento del ciclismo mondiale, si è aperto in un’intervista esclusiva a CNN, rivelando il suo approccio unico alle gare e il modo in cui vive il ciclismo. A soli 25 anni, il corridore sloveno ha già due Giro d’Italia e ben tre Tour de France nel suo palmarès. La sua visione del ciclismo non è solo orientata alla vittoria, ma è anche una celebrazione della libertà e della passione per questo sport.
Tadej Pogacar ha chiarito la sua filosofia riguardo il ciclismo, affermando che per lui correre è un piacere e non un obbligo. “Corro solo per divertirmi, non per sentirmi obbligato,” ha dichiarato, sottolineando così la sua mentalità libera e spensierata. Questa dichiarazione rivela come Pogacar, pur essendo uno dei ciclisti più promettenti della sua generazione, non sia schiacciato dalla pressione delle aspettative. La sua capacità di mantenere un approccio positivo e rilassato non solo lo aiuta a esprimere il suo talento, ma gli consente anche di affrontare le competizioni con uno spirito di scoperta. La libertà mentale che si attribuisce è ciò che lo spinge a esplorare nuove sfide e opportunità nelle sue gare.
L’intervista ha toccato inevitabilmente il tema dei paragoni con leggende del ciclismo come Eddy Merckx; tuttavia, Pogacar ha ribadito l’importanza di essere sé stesso. Ha affermato che pur essendo lusingato dai paragoni, che possono essere talvolta pesanti, cerca di focalizzarsi sulla propria carriera. “È un po’ lusinghiero, ma allo stesso tempo può essere fastidioso,” ha spiegato Pogacar, evidente della sua volontà di costruire una storia personale e autentica nel mondo del ciclismo, piuttosto che cercare di vivere all’ombra di figure del passato.
Con tre Tour de France all’attivo, Tadej Pogacar ha dimostrato di essere uno dei ciclisti più forti della sua epoca. Durante l’intervista, ha confessato che all’inizio della sua carriera non avrebbe mai pensato di poter vincere in una manifestazione così prestigiosa. La sua umiltà e lo spirito di apprendimento testimoniano la sua dedizione e capacità di superare le sfide. Pogacar ha anche condiviso le sue aspettative sul futuro, senza dimenticarsi di esprimere il desiderio di continuare a scrivere la propria storia nel ciclismo.
Un punto significativo emerso nella chiacchierata riguarda la competizione con Jonas Vingegaard, che ha vinto il Tour per due volte consecutive. Pogacar ha ammesso che la successiva vittoria di Vingegaard ha ulteriormente alimentato il suo desiderio di eccellere nella corsa francese. Questa rivalità, anziché demotivarlo, serve a spronarlo, rendendolo ancora più determinato a tornare in gara. “Mi ha reso ancora più desideroso di correre la gara francese,” ha affermato Pogacar, evidenziando come la competizione possa fungere da stimolo per i ciclisti di alto livello.
Nel corso dell’intervista, Tadej Pogacar ha discusso anche della sua scelta di non partecipare alle Olimpiadi di Parigi, una decisione che ha sollevato interrogativi tra i suoi fan e i media. Secondo le sue parole, non si è trattato di una decisione presa alla leggera: “Penso di aver preso la decisione giusta, tutti mi volevano ai Giochi ma ero stanco.” Questa affermazione illustra come Pogacar prenda in considerazione non solo le aspettative esterne, ma anche il proprio benessere e la propria preparazione atletica.
La decisione di rinunciare a una manifestazione così prestigiosa come le Olimpiadi dimostra la consapevolezza di Pogacar riguardo l’importanza del recupero fisico e mentale. In un calendario ricco di eventi e con un’intensa competizione, il giovane ciclista sa bene che le sue prestazioni migliori provengono da un equilibrio tra affaticamento e riposo. La sua lungimiranza potrebbe rivelarsi un fattore determinante per il prosieguo della sua carriera, garantendo che sia in grado di affrontare nuove sfide con freschezza e motivazione.
Tadej Pogacar si configura quindi non solo come un eccezionale atleta, ma anche come un esempio di come il ciclismo possa essere vissuto come una strada di crescita personale e professionalità.