Gianmarco Tamberi e Stefano Sottile si sono qualificati per la finale del salto in alto alle Olimpiadi di Parigi 2024, nonostante alcune difficoltà durante le qualificazioni. Gli atleti italiani hanno affrontato la competizione con grinta, raggiungendo una misura di 2.24 metri, ma non senza qualche ostacolo da superare. Questo articolo approfondisce la prestazione di entrambi i saltatori e l’importanza della loro qualificazione per il mondo dell’atletica.
Prestazioni nelle qualificazioni
Il contesto della gara
Le qualificazioni per il salto in alto si sono svolte in un’atmosfera carica di tensione e aspettative, con gli atleti che ambiscono a raggiungere la misura richiesta di 2.29 metri per l’accesso diretto alla finale. Gianmarco Tamberi, il 32enne marchigiano e campione olimpico in carica, ha sollecitato la curiosità degli spettatori con una decisione di abbigliamento insolita: ha scelto di indossare pantaloni lunghi, un cambiamento raro per un atleta della sua disciplina. Questo potrebbe essere stato influenzato dai problemi di salute causati da un ipotetico calcolo renale, che lo hanno accompagnato nei giorni precedenti la competizione.
L’ingresso di Tamberi in gara
Al suo ingresso in campo, Tamberi si è presentato comunque con determinazione. Ha iniziato la sua competizione affrontando la misura di 2.20 metri, con un salto che, sebbene valido, è stato eseguito con un margine ridotto. Questo primo tentativo, sebbene non abbia soddisfatto completamente le sue aspettative, ha permesso al campione marchigiano di proseguire nella competizione. Il momento clou è arrivato successivamente, quando ha tentato di superare la misura di 2.24 metri: il salto è risultato valido, sebbene con un’asticella che ha mostrato segni di precarietà .
L’imminente finale e le sfide da affrontare
Le difficoltà a 2.27 metri
Una volta raggiunta la misura di 2.27 metri, la tensione si è fatta palpabile. Tamberi ha affrontato il primo tentativo con la stessa determinazione, ma il risultato è stato un errore netto. Nonostante questo primo tentativo infruttuoso, l’atleta ha riprovato e, purtroppo, ha replicato l’errore anche al secondo tentativo. La sua terza prova, anche se ha mostrato un miglioramento tecnico, si è conclusa con l’asticella che è caduta. Con ben tre errori su tre tentativi, per Tamberi è divenuto evidente che quella misura non era alla sua portata in quel momento.
L’importanza della finale
Nonostante le sfide affrontate, la qualificazione alla finale rappresenta un traguardo significativo per Tamberi e Sottile. Con un risultato di 2.24 metri, entrambi gli azzurri si sono guadagnati un posto nella competizione finale in programma per il 10 agosto. Coach e team di supporto hanno espresso caratteristiche di ottimismo, sottolineando che c’è spazio per migliorare e che gli atleti hanno l’opportunità di esprimere il loro massimo potenziale nella finale. La fiducia nel recupero di Tamberi potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’affrontare la finale, e l’aspettativa di vedere entrambi i rappresentanti italiani sul podio è palpabile.
L’emozione per il futuro è già alta, e i tifosi italiani ora sperano di vedere i loro atleti brillare nei prossimi eventi in programma a Parigi.