Tar Campania annulla la bocciatura di una bambina: ammissione con riserva alla seconda classe

Un’importante sentenza del Tribunale amministrativo regionale della Campania ha stabilito che una bambina di prima elementare, inizialmente bocciata, deve essere riammessa con riserva alla seconda classe. La decisione, emessa il 4 settembre, risponde a una richiesta dei familiari della studentessa, assistiti dall’avvocato Claudio Ciotola, evidenziando la necessità di un approccio educativo adeguato alle difficoltà di apprendimento.

Il contesto della bocciatura

Problemi psichiatrici e difficoltà di apprendimento

La vicenda si è sviluppata in un istituto scolastico di Napoli, dove una giovane alunna ha affrontato l’angosciante esperienza della bocciatura a conclusione dell’anno scolastico. La decisione si fondava su una serie di problematiche segnalate dagli insegnanti, tra cui un atteggiamento poco partecipativo, un linguaggio ancora infantile, difficoltà nell’autonomia rispetto ai compiti assegnati e carenze nell’area logico-matematica. Tuttavia, il Tar Campania ha messo in evidenza che questi comportamenti sono più indicativi di una difficoltà di apprendimento piuttosto che di una valutazione negativa del rendimento scolastico.

Inoltre, gli amministratori scolastici erano stati informati della situazione psicologica della bambina. Era stato comunicato che era seguita da una neuropsichiatra, tanto in privato quanto presso l’ASL. Questo aspetto evidenzia come la scuola non avesse attivato le procedure necessarie per supportare adeguatamente l’alunna, tralasciando di predisporre un piano didattico personalizzato, che avrebbe dovuto includere misure di supporto specifiche.

La decisione del Tar

Ammissione con riserva

Dopo aver esaminato le circostanze, la quarta sezione del Tar Campania ha accolto l’istanza presentata dalla famiglia della bambina, dichiarando la bocciatura illegittima. In virtù di questa analisi, è stata disposta l’ammissione della bimba alla seconda classe con riserva, rimandando la trattazione del merito del ricorso a una data successiva, fissata per il 9 aprile.

Questa decisione rappresenta non solo un successo per la famiglia, ma anche un importante passo verso una maggiore consapevolezza della necessità di un’educazione inclusiva. La sentenza pone l’accento sulla responsabilità delle scuole di garantire che ogni alunno riceva il supporto necessario a fronteggiare le proprie difficoltà, ciò che nella fattispecie non era avvenuto.

Riflessioni sul sistema educativo

Un precedente giuridico significativo

L’esito favorevole del ricorso ha suscitato soddisfazione nell’avvocato Claudio Ciotola, il quale ha sottolineato l’importanza di un approccio educativo attento e inclusivo, specialmente nell’ambito della scuola primaria. Ciotola ha evidenziato come ogni percorso formativo debba essere orientato a sostenere e incoraggiare gli studenti, piuttosto che penalizzarli.

La decisione del Tar Campania potrebbe avere ripercussioni significative per casi analoghi in futuro. Essa pone interrogativi sul modo in cui le istituzioni scolastiche gestiscono gli alunni affetti da difficoltà di apprendimento. Risulta essenziale, quindi, che venga attuata una riflessione profonda e un cambiamento metodologico nell’approccio formativo, per garantire che nessuno studente venga escluso o penalizzato in virtù di difficoltà personali e educative.

Le implicazioni di questa sentenza si estendono oltre il caso specifico, toccando un tema cruciale nel dibattito educativo odierno: l’urgenza di strategie che ben si adattino alle diversità e ai bisogni di ciascun alunno, per costruire un ambiente scolastico più giusto e inclusivo.

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