Tar Campania: la spiaggia libera Donn’Anna sarà accessibile anche in inverno

L’importante sentenza del Tar Campania ha stabilito che la spiaggia libera Donn’Anna, situata lungo la splendida costa di Posillipo, deve rimanere accessibile ai cittadini anche durante i mesi invernali. Questa decisione rappresenta un passo significativo per garantire il diritto di fruizione di spazi pubblici da parte dei cittadini e conferma la linea di trasparenza e accessibilità perseguita dalle autorità locali.

La decisione del Tar Campania

Sentenza storica per la spiaggia Donn’Anna

Il tribunale amministrativo ha preso atto delle irregolarità legate all’accesso alla spiaggia, in particolare alla controversa ordinanza emessa dal presidente dell’Autorità portuale del 10 novembre 2022. Tale decreto stabiliva che l’accesso alla spiaggia libera, attraverso un cancello posizionato a Largo Sermoneta, fosse consentito solo da luglio a settembre, in coincidenza con l’attività della concessione del Bagno Elena. Questa restrizione ha sollevato notevoli preoccupazioni tra i cittadini e l’associazione Mare Libero, che ha deciso di ricorrere in giudizio per ottenere una revisione della norma.

La pronuncia del Tar, che ha dichiarato cessata la materia del contendere, ha di fatto annullato l’ordinanza precedente e ha riaffermato il principio dell’accessibilità alla spiaggia, sancendo un diritto fondamentale per i cittadini. La decisione risponde anche a un’istanza di maggiore attenzione per la tutela dell’ambiente costiero e della salute pubblica, garantendo che le spiagge libere possano essere usufruite in ogni periodo dell’anno.

Implicazioni della sentenza per l’Autorità portuale

Oltre ad annullare le restrizioni, il Tar ha ordinato all’Autorità portuale di rimborsare le spese legali sostenute dall’associazione Mare Libero, rafforzando l’importanza di garantire una gestione trasparente e responsabile degli spazi pubblici. La sentenza potrebbe anche avere ripercussioni su altre spiagge libere situate in aree con analoghe problematiche. Ritornando al caso specifico, il Tar ha fatto notare che l’operato del presidente dell’Autorità portuale non è stato giustificato da ragioni fondate, contrariamente a quanto sostenuto inizialmente.

La questione delle chiusure stagionali

Analisi delle motivazioni storiche

Il ricorso presentato da Mare Libero ha messo in luce come la chiusura dell’accesso fosse stata inizialmente giustificata come una misura necessaria per fronteggiare il degrado ambientale. Tuttavia, i documenti legali presentati ed esaminati dal Tar hanno mostrato che, pur essendo un problema serio, non c’era alcun reale riferimento a rischi idrogeologici che potessero giustificare tale restrizione dell’accesso ai cittadini. Le ordinanze del 1998 e del 1999, che prevedevano la chiusura notturna e l’apertura diurna della spiaggia, dimostrano che l’accesso pubblico era stato già precedentemente regolamentato senza dover limitare l’accesso in maniera così drastica.

Questa situazione ha evidenziato anche la necessità di un’armonizzazione tra le decisioni adottate dalle autorità locali e le esigenze dei cittadini, suggerendo una pianificazione più attenta riguardo alla gestione delle spiagge libere.

Riflessioni sui ruoli e responsabilità

La sentenza ha anche sollevato interrogativi sui ruoli e le responsabilità degli enti coinvolti nella gestione della spiaggia. La concessionaria Bagno Elena, che è responsabile dell’apertura e chiusura del cancello, ha sospeso la propria attività durante i mesi invernali. I ripetuti rinvii e la mancanza di una comunicazione chiara da parte dell’Autorità portuale hanno comportato una gestione poco trasparente delle normative riguardanti l’accesso alla spiaggia.

Questo episodio pone l’accento sulla necessità di migliorare i meccanismi di informazione e cambiamento normativo in materia di fruibilità degli spazi pubblici, un aspetto cruciale per la democrazia e l’engagement comunitario.

Manterremo aggiornamenti sulla situazione e sulle eventuali ulteriori implicazioni legali o normative che potrebbero sorgere dalla sentenza del Tar Campania.

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