Tar Campania respinge ricorso per accesso a numero chiuso delle spiagge Donn’Anna e Delle Monache

Tar Campania respinge ricorso per accesso a numero chiuso delle spiagge Donn’Anna e Delle Monache - Ilvaporetto.com

La questione delle spiagge a numero chiuso a Napoli ha preso una nuova direzione dopo la recente sentenza del Tar della Campania. L’istanza presentata dall’Associazione Mare Libero, volta a contestare le restrizioni sull’accesso alle spiagge pubbliche Donn’Anna e Delle Monache, è stata respinta. Questa decisione arriva in un contesto di dibattito acceso sulla fruizione degli arenili nella città, dove gran parte delle spiagge è sotto il controllo di privati.

La posizione del Tar Campania

Dettagli della decisione

Nella giornata di oggi, i giudici della VII Sezione del Tar Campania hanno comunicato la loro decisione riguardante il ricorso presentato dall’Associazione Mare Libero. La sentenza, che respinge l’istanza, afferma che le motivazioni alla base del contingentamento dell’accesso alle spiagge sono state adeguatamente giustificate. L’udienza per discutere la decisione collegiale è fissata per il 25 settembre.

In sostanza, il Tar ha sottolineato che la gestione dell’accesso alle spiagge deve considerare le esigenze di sicurezza e incolumità pubblica. Questa valutazione si basa su una delibera del Comune di Napoli emessa il 9 agosto scorso, la quale stabilisce misure di accesso per garantire un utilizzo sicuro degli arenili. I giudici hanno specificato che non esistono elementi che avvalorino un pregiudizio di “estrema gravità ed urgenza” come sostenuto dall’associazione ricorrente.

Implicazioni della decisione

Con questa decisione, il Tar ha di fatto confermato le misure già in atto, chiarendo che la libera fruizione delle spiagge non può essere disgiunta dalla necessità di proteggere la sicurezza dei cittadini. Questo approccio evidenzia come le autorità considerino un equilibrio tra accessibilità e sicurezza, soprattutto in un periodo di alta affluenza come quello estivo.

Il Comune di Napoli, soddisfatto della sentenza, ha comunicato che la stagione balneare prosegue come precedentemente pianificato, sottolineando la validità della delibera che impone il numero chiuso. Questa situazione contribuisce a mantenere ordini e standard di sicurezza nei luoghi di maggior frequentazione.

Le reazioni delle associazioni

Richiesta di maggiore accessibilità

Nel corso delle ultime settimane, diverse associazioni locali, tra cui Mare Libero, hanno espresso preoccupazione per la situazione delle spiagge napoletane, lamentando il fatto che quasi il 90% di esse sia privatizzato. Queste realtà hanno lanciato un appello affinché le autorità considerassero di rendere le spiagge pubbliche accessibili a tutti senza vincoli.

I gruppi propongono che l’accesso libero rappresenti un diritto fondamentale, soprattutto in una città come Napoli, dove l’accesso al mare è visto come un elemento cruciale per la qualità della vita dei cittadini e dei turisti. Le associazioni chiedono un cambio di rotta nelle politiche di gestione delle spiagge, sostenendo che limitazioni come il numero chiuso non sono in linea con i principi di inclusione e accessibilità.

Prospettive future

La decisione del Tar potrebbe influenzare il dibattito sulla gestione delle spiagge pubbliche e sull’equilibrio tra privatizzazione e accesso pubblico. Mentre la stagione balneare volge al termine, le associazioni stanno già chiedendo di riconsiderare le politiche per la prossima estate, sperando in un cambiamento che possa garantire un accesso libero e senza restrizioni agli arenili. Le discussioni riguardo la fruizione delle spiagge, quindi, continuano a essere vive e rilevanti, con attori che si muovono in direzioni diverse.

In attesa della prossima udienza del 25 settembre, l’argomento rimane sotto i riflettori, evidenziando la tensione tra esigenze di sicurezza e diritti di accesso pubblico.

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