Tata Barbalato: il maestro della scenografia che ha colorato il teatro napoletano

Nel panorama culturale italiano, il nome di Tata Barbalato risuona come un simbolo di creatività e innovazione nel teatro. Maestri di scenografie e costumi, Barbalato ha dato un’impronta indelebile al dramma napoletano degli ultimi quarant’anni. Mentre il mondo del teatro piange la sua scomparsa, è il momento di riflettere sull’eredità lasciata da questo artista multiforme e visionario, il cui talento ha saputo fondere la tradizione con l’innovazione.

Un viaggio nella vita e nell’opera di Tata Barbalato

Tata Barbalato, il cui vero nome era Gaetano, avrebbe celebrato il suo 67° compleanno il 29 novembre. La sua vita, segnata da un intenso impegno artistico, è stata spezzata da una malattia fulminante scoperta solo a settembre, che lo ha portato a lasciare questo mondo a Cervinara, nella Valle Caudina, località scelta come rifugio personale. Barbalato non era solo un pittore e un scenografo; era una figura poliedrica nel mondo del teatro, conosciuto per la sua visione creativa e l’uso audace dei colori. L’artista aveva espresso il desiderio che il suo passaggio fosse condiviso silenziosamente, attraverso un post su Facebook gestito dalla sorella Lina, che riportava le sue ultime parole: una celebrazione del ricordo e della memoria piuttosto che un addio rumoroso.

Il legame indissolubile con Enzo Moscato

Un aspetto distintivo della carriera di Tata Barbalato è il suo sodalizio con l’autore e regista Enzo Moscato, scomparso solo pochi mesi prima di lui. Insieme, i due hanno forgiato un legame che ha arricchito profondamente il teatro napoletano, portando avanguardie e innovazioni in un contesto culturale tradizionale. Mentre Moscato si occupava della scrittura e della visione drammaturgica, Barbalato contribuiva con costumi e scenografie, arricchendo ogni produzione con il suo stile inconfondibile. La loro collaborazione ha prodotto opere che non solo sfidavano le convenzioni, ma che componevano un linguaggio teatrale unico, dove ogni elemento narrativo si intrecciava in un abbraccio visivo.

Dalle radici contadine al mondo del teatro

Nonostante la sua straordinaria carriera, Tata Barbalato non dimenticò mai le proprie origini. Cresciuto ad Accadia, da genitori contadini, il passaggio a Napoli significò un cambiamento radicale nella sua vita. La città, che lo ha accolto come artista, rappresentava un palcoscenico carico di sfide e opportunità. Barbalato, insieme all’amico e artista Umberto Serra, ha esplorato nuove forme di espressione, incluse le sperimentazioni nel video-teatro, un fenomeno che ha trovato nuova vita sui social media. Il suo approccio innovativo al teatro, descritto nei suoi lavori, rifletteva profondamente le sue esperienze e la sua visione del mondo, sempre guidato dal desiderio di trasformare la realtà quotidiana in arte.

In questo momento di riflessione, il mondo del teatro napoletano continua a ricordare Tata Barbalato non solo per il suo incredibile talento artistico ma anche per l’influenza che ha esercitato su generazioni di artisti. La sua eredità rimarrà viva nei colori e nelle storie che ha saputo raccontare, un tributo a un uomo che ha dedicato la sua vita all’arte.

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Valerio Bottini