Nel contesto dell’aumento delle preoccupazioni riguardo alla sicurezza negli impianti sportivi, il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, ha condiviso visioni innovative durante il panel di Sky Tg24 Live in Roma, un evento che anticipa la nuova edizione di Sky Up – The Edit. Abodi ha discusso dell’importanza di applicare tecnologie esistenti e potenziare le attuali normative per garantire una fruizione degli eventi sportivi sicura e responsabile.
Andrea Abodi ha sottolineato che non è necessario introdurre regole nuove, ma piuttosto migliorare e implementare quelle già esistenti. Tra le tecnologie proposte, l’uso di strumenti di riconoscibilità per gli spettatori rappresenta un passo significativo verso una gestione più sicura degli eventi. L’uso della biometria, ad esempio, potrebbe permettere di identificare in tempo reale chi accede agli stadi, contribuendo a creare un ambiente di maggiore sicurezza.
Abodi ha chiarito che l’introduzione di sistemi di riconoscimento facciale non solo aiuterà a monitorare i frequenti accessi agli impianti, ma potrà anche incrementare la tracciabilità delle persone sottoposte a Daspo . Questo approccio mira a preservare il senso di libertà che dovrebbe caratterizzare l’esperienza di assistere a eventi sportivi, mentre si opera per garantire la sicurezza dei partecipanti.
In questo contesto, Abodi ha menzionato un piano comune con le leghe e le federazioni sportive per sviluppare stadi intelligenti. Questi spazi non sarebbero solo più sicuri, ma anche più efficienti, grazie a tecnologie che ottimizzano la gestione delle entrare e delle uscite, migliorando l’esperienza complessiva dello spettatore.
Un altro punto cruciale toccato da Abodi riguarda la normativa 231 del 2001, che tratta della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Questa legge potrebbe avere un impatto significativo nel mondo del calcio, poiché la sua attuazione permette di mappare i rischi associati a comportamenti non idonei da parte di collaboratori e tesserati.
Il ministro ha enfatizzato che i protocolli previsti dalla normativa possono aiutare le società sportive a monitorare e prevenire atti illeciti che possono avere implicazioni sia interne, che esterne al contesto sportivo. La responsabilità diretta potrebbe incentivare un comportamento etico da parte di tutti gli attori coinvolti, dal personale di sicurezza agli atleti e dirigenti.
Questa strategia vuole anche motivare le società a investire in programmi di formazione e sensibilizzazione, per garantire che tutti i membri del team siano consapevoli delle conseguenze legali e professionali dei loro atti.
La questione della sicurezza negli stadi e la lotta contro comportamenti violenti o illeciti rappresentano un tema complesso che richiede un approccio multidisciplinare, unendo sforzi normativi, tecnologici e di responsabilità sociale.
L’intervento di Andrea Abodi porta in evidenza la volontà del governo di affrontare le problematiche di sicurezza con un atteggiamento proattivo, mirando a costruire un ambiente sportivo più sicuro e accessibile.
Integrazioni come il riconoscimento facciale e la digitalizzazione dei processi di ingresso potrebbero trasformare radicalmente la fruizione degli eventi. L’obiettivo ultimo è garantire che gli stadi non siano solo luoghi in cui si svolgono eventi sportivi, ma anche spazi in cui i tifosi possano sentirsi protetti e rispettati.
Il dialogo continuo tra le istituzioni, le federazioni e le leghe sportive sarà fondamentale per implementare le innovazioni necessarie. Questo approccio congiunto non solo migliora la sicurezza, ma mira a dare un messaggio chiaro: nel gioco del calcio, così come in ogni altro sport, ci sono regole da rispettare e responsabilità da assumere.