La cura degli animali domestici sta subendo una trasformazione grazie all’emergere di soluzioni digitali che potrebbero rivoluzionare il settore. Un mercato che a livello globale vale oltre 10 miliardi di euro e che in Europa cresce annualmente del 5%, secondo le stime di Global Market Insights. Tuttavia, in Italia, l’adozione di dispositivi smart per la gestione degli animali domestici resta limitata. Un’indagine condotta dall’Osservatorio Quattrozampeinfiera ha rivelato che solo il 19% dei proprietari di animali utilizza tecnologie avanzate. È evidente che c’è un potenziale significativo da esplorare in questo ambito.
L’adattamento alla tecnologia: un percorso ancora lungo
La penetrazione delle tecnologie smart per la cura degli animali domestici in Italia è ancora una minoranza. Dall’indagine emerge che solo il 19% degli intervistati utilizza dispositivi smart. La maggior parte, il 81%, continua a fare affidamento sui metodi tradizionali. Tra questi, il 36% degli interpellati considera i metodi “classici” come più efficaci, mentre il 35% afferma di non essere sufficientemente informato sulle soluzioni disponibili. Questo gap informativo suggerisce che, nonostante le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, molti proprietari si ostinano a seguire prassi consolidate, perdendosi così potenziali vantaggi.
L’analisi, realizzata su un campione di 50.000 persone nelle città italiane che ospitano la fiera, come Torino, Milano, Padova, Roma, e Napoli, ha portato alla luce una realtà che presenta ampi margini di crescita. La scarsa diffusione di informazioni e la percezione delle tecnologie come poco necessarie limitano l’adozione di strumenti che potrebbero migliorare il benessere degli animali. Questa potrebbe essere l’occasione per il mercato della pet tech di espandere i propri orizzonti, cercando di educare i proprietari non solo sull’uso, ma anche sui benefici pratici che dispositivi e app possono portare nella loro routine quotidiana.
Le soluzioni smart più diffuse tra i proprietari
Tra coloro che stanno già abbracciando l’uso di tecnologie smart, le videocamere si attestano come il dispositivo più scelto, utilizzato dal 73% degli stessi. Seguono i collari GPS, che hanno il consenso del 29% e i giochi interattivi utilizzati dal 21%. Altri strumenti, come dispenser di cibo e acqua automatici, sono utilizzati rispettivamente dal 18% e 11%. Tuttavia, soluzioni più innovative, come le lettiere autopulenti e i monitor per la salute degli animali, restano ancora poco diffuse.
Il trend evidenziato dall’indagine conferma una certa reticenza nell’adottare tecnologie più complesse, il che suggerisce una mancanza di informazioni riguardo ai benefici pratici. Gli strumenti quotidiani, famosi per la loro facilità d’uso, trovano, quindi, un’adozione più rapida, mentre le opzioni avanzate rimangono relegati ai margini del mercato. La necessità di informare i proprietari su come integrare questi strumenti nella vita di ogni giorno potrebbe rappresentare una chiave per promuovere l’accettazione di soluzioni più sofisticate.
App per la salute degli animali: uno scenario di nicchia
Quando si parla dell’uso delle app per la gestione della salute degli animali, la situazione non sembra molto migliore. Solo il 10% degli intervistati dichiara di utilizzare applicazioni specifiche. Tra le funzioni più apprezzate, spicca la possibilità di tenere traccia delle visite veterinarie e delle vaccinazioni, scelta dal 54% degli utenti. Altri richiami si trovano nei suggerimenti per la cura quotidiana , nella pianificazione dei pasti e dell’alimentazione , e nel monitoraggio delle attività fisiche . Nonostante la scarsa diffusione, si nota un crescente interesse per consulenze veterinarie online, che raccolgono il consenso del 18% degli utenti.
Le risposte libere degli intervistati mettono in evidenza un’assenza di informazioni sulle applicazioni disponibili, un’analisi che emerse anche dalla qualità delle richieste. I suggerimenti vanno dall’attenzione sulla salute degli animali all’esigenza di compagnia virtuale quando il padrone non è presente, segno che ci sia una domanda per questa tipologia di servizi che necessiterebbe di essere, però, ben comunicata.
Differenze regionali: un bisogno di tecnologie specifiche
Un’analisi più dettagliata delle richieste regionali rivela differenze significative. Nel Nord Italia, ad esempio, i proprietari chiedono corsi di addestramento professionale, vasche idromassaggio e persino cuffie isolanti per ridurre lo stress degli animali. Tra le idee più futuristiche emerse, si registra la richiesta di un androide capace di monitorare l’animale in assenza del padrone, affiancato da un libretto sanitario digitale accessibile dai veterinari. Tali suggerimenti dimostrano quanto gli utenti del Nord siano aperti ad accogliere tecnologie avanzate.
Nel Centro Italia, il focus si sposta sul monitoraggio specifico della salute degli animali, dove emergono domande per consulenze veterinarie online e l’implementazione di sistemi GPS sotto pelle. Anche in questo caso, l’interesse per il supporto emotivo emerge tramite richieste di app che offrano compagnia ai pet in solitudine.
Davanti a tali evidenze, nel Sud Italia le preferenze si dirigono verso applicazioni per l’addestramento e il monitoraggio del benessere psico-fisico degli animali, con l’aggiunta di linee di comunicazione diretta con veterinari per necessità urgenti. Le richieste su sistemi per la temperatura corporea e applicazioni che segnalino aree pet-friendly confermano un interesse crescente verso sistemi che consentano un’abitabilità condivisa e in sicurezza con i propri animali.
Il mercato della pet tech in Italia continua a mostrare opportunità di crescita, specialmente in ambiti quali il monitoraggio della salute, la compagnia a distanza e la disponibilità di servizi veterinari online. L’insight di Alessandra Aspesi, Responsabile Comunicazione di Quattrozampeinfiera, sottolinea la necessità di migliorare la comunicazione riguardo l’efficacia e i benefici delle tecnologie disponibili. In effetti, mentre il 51% dei proprietari di animali non considera ancora questi strumenti fondamentali per il benessere degli animali, resta chiaro che per avvicinare i consumatori bisognerebbe investire in maggiore informazione e educazione sul mercato presente.