Tensioni nel centrodestra: Caldoro risponde alle critiche di Martusciello sulla corsa alla presidenza

Il clima politico in Campania si fa sempre più teso in vista delle prossime elezioni regionali. Gli attriti all’interno del centrodestra emergono chiaramente attraverso le dichiarazioni di Stefano Caldoro, ex presidente della giunta regionale e attuale leader dell’opposizione, che ha replicato alle recenti affermazioni di Fulvio Martusciello, eurodeputato e coordinatore di Forza Italia in Campania. La competizione per la leadership della regione si fa serrata e le espressioni di dissenso tra i membri del partito si intensificano.

Le critiche di Martusciello e la risposta di Caldoro

Fulvio Martusciello ha recentemente dichiarato che il centrosinistra non deve ripetere gli errori del passato, in riferimento alla candidatura di Caldoro nel 2020, definita “ormai bollita”. In un’intervista al Corriere del Mezzogiorno, Martusciello ha avvertito i partiti del centrodestra contro scelte che potrebbero compromettere il successo alle prossime elezioni. Caldoro, rispondendo a tali affermazioni, ha messo in evidenza la sua storicità nel partito, ricordando di aver sostenuto Martusciello durante la sua carriera, nonostante le riserve espresse da Silvio Berlusconi.

Caldoro ha sottolineato che la sua scelta di promuovere Martusciello come assessore ha contribuito alla sua elezione come eurodeputato. Al riguardo, ha affermato: “Non mi sono mai pentito di averlo sostenuto, perché è stato un valido assessore”, chiudendo il discorso sulla questione con una nota di amarezza circa il comportamento di Martusciello, che giustifica come frutto di rancori personali piuttosto che di una reale valutazione delle sue capacità politiche.

Le ambizioni di Martusciello e la rivalità con Cirielli

Martusciello sta esprimendo la sua intenzione di candidarsi per la presidenza della Campania, un passo ritenuto legittimo da Caldoro. Tuttavia, l’ex presidente della giunta ha evidenziato che la vera forza alla quale Martusciello dovrà confrontarsi è rappresentata da Edmondo Cirielli, attuale capo del partito più forte del centrodestra. La rivalità interna ha preso piede, con Caldoro che suggerisce che Martusciello potrebbe nutrire risentimento nei suoi confronti proprio per il supporto offerto a Cirielli.

Caldoro ha chiarito che, nel caso in cui Cirielli rifiutasse di candidarsi, si potrebbe discutere sull’eventuale candidatura di Martusciello, continuando a sostenere che ogni decisione sarà presa in forma collettiva all’interno del partito. Inoltre, ha menzionato che il panorama politico attuale è complesso e che ogni mossa dovrà essere ponderata tenendo presente le dinamiche interne del centrodestra.

Forze politiche in evoluzione e il futuro di Forza Italia

La discussione si estende anche alla situazione di Forza Italia dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi. Caldoro ha messo in evidenza che il partito ora ha acquisito una nuova struttura organizzativa e una leadership definita; tuttavia, il ricordo di Berlusconi come “leader inclusivo” continua a pesare su di lui e sulla percezione collettiva di Forza Italia. Il periodo attuale, ha osservato, richiede una nuova visione da parte dei membri del partito, volti a preservare l’unità della coalizione.

Riguardo alla sua personale partecipazione alle elezioni regionali, Caldoro ha affermato di voler chiudere il capitolo della sua carriera nella giunta regionale, pur rimanendo disponibile a fornire supporto e consulenza come capo dell’opposizione fino alla fine della legislatura.

L’autonomia differenziata e l’importanza dei LEP

Infine, Caldoro ha commentato la questione dell’autonomia differenziata, esprimendo forti riserve riguardo all’idea di valutare i Livelli essenziali di prestazione in base al costo della vita nelle diverse regioni. Ha sottolineato che tale approccio sarebbe inaccettabile e non previsto dalla legge, richiamando l’importanza di finanziare i LEP a prescindere dalle disparità economiche regionali. La sua opinione si fa portavoce di preoccupazioni diffuse riguardo all’equità e alla coerenza delle politiche regionali e nazionali, sollevando interrogativi sul futuro dell’autonomia nelle politiche italiane.

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Redazione