Un caso inquietante di tentato omicidio ha scosso Bacoli, un comune in provincia di Napoli, portando alla luce questioni familiari complesse e un contesto di vendetta. Il maggiore Agostini, militare della Guardia di Finanza, si trova al centro di un’indagine che coinvolge la sua ex moglie, l’avvocatessa Viviana Pagliarone, accusata di aver assunto un sicario per ucciderlo. La vicenda si è intensificata dopo che un ordigno esplosivo è stato piazzato sotto l’auto del maggiore, un fatto da cui fortunatamente è scampato. Le indagini proseguono e diversi arresti sono stati effettuati, aggiungendo dettagli a una trama che sembra più un thriller che una cronaca di vita reale.
L’ordigno esplosivo e il tentativo di omicidio
Il 21 marzo 2023, un tranquillo pomeriggio si trasforma in un incubo quando Gabriele Agostini, maggiore delle Fiamme Gialle, torna a casa. Mentre attraversa via Bellavista a Bacoli, un’esplosione devastante colpisce la sua auto, una Lancia Delta. Fortunatamente, riesce a salvarsi grazie a un riflesso rapido, ma la scena che si presenta è da film di azione: finestrini in frantumi, sedili in fiamme e il veicolo che si consuma in un rogo. L’intensità dell’esplosione è tale che un pezzo di lamiera viene rinvenuto a 65 metri di distanza.
Le forze dell’ordine, intervenute immediatamente, constatuano che si tratta di un attentato ben orchestrato. Con un ordigno posizionato con precisione tra la ruota posteriore e il baule del veicolo, gli investigatori iniziano a raccogliere indizi per identificare il responsabile. La potenza dell’esplosione solleva domande e sospetti, e i carabinieri intuiscono che non si tratta di un semplice conflitto personale. Essi iniziano così a tracciare il percorso di Agostini e collegare i puntini delle sue relazioni interpersonali, fino a giungere al sospettato principale: Franco Di Pierno.
La motivazione: un conflitto per l’affidamento del figlio
Il conflitto tra i coniugi Agostini non riguarda solo questioni di coppia, ma si intreccia profondamente con la questione dell’affidamento del loro figlio di due anni. La storia di Viviana Pagliarone, avvocata del * Foro di Foggia, e *Gabriele Agostini è caratterizzata da un difficile divorzio e da un acceso contenzioso legale. Nonostante le denunce reciproche per maltrattamenti e intimidazioni, il problema centrale rimane: chi avrà la custodia del bambino?
Le tensioni culminano in un gesto estremo, dove, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata la Pagliarone a contattare Franco Di Pierno per “mettere a posto le cose”. Di Pierno, benché non conosca personalmente Agostini, diventa un intermediario grazie alla sua interazione con la madre del bambino. Indagato in seguito a intercettazioni telefoniche e incontri segreti, emerge un quadro agghiacciante di un piano architettato per eliminare il superiore della Guardia di Finanza, configura il tentato omicidio come una questione di vendetta personale, in cui il benessere del minore diventa solo un pretesto.
La rete di complicità e i fermi
Le indagini prendono una piega più profonda con l’arresto di Franco Di Pierno e suoi complici. Risulta chiaro che non ha agito da solo; secondo le ricostruzioni, il congegno esplosivo sarebbe stato assemblato da un altro indagato, Ciro Salvatore Caliendo, attualmente sotto inchiesta per l’omicidio della moglie, mentre Giovanni Di Stefano avrebbe fornito appoggio logistico. Questi fermi, seguiti da un attento monitoraggio da parte dei carabinieri, pongono domande sulla rete di complicità che ha permesso un gesto tanto sfrontato.
La situazione si complica ulteriormente con le affermazioni rilasciate da Di Pierno, che cerca di smarcarsi da ogni responsabilità dichiarando di essere andato a Bacoli solo per mediare e non per assassinare. Tuttavia, le registrazioni telefoniche captate non lasciano dubbi. Le parole in codice utilizzate durante le conversazioni rivelano una deliberata pianificazione. La gravità della situazione non è sfuggita ai magistrati, e la mancanza di scrupoli nel coinvolgere altre persone per attuare il suo piano di vendetta solleva interrogativi sull’influenza che l’avvocato suo ex marito ha esercitato.
Un caso che scuote la comunità locale
Questo evento ha ramificazioni che vanno oltre il contesto familiare, toccando la comunità di Bacoli e la regione circostante. Le autorità pubbliche, preoccupate per il clima di intimidazione e violenza che sta emergendo, si stanno attivando per garantire la sicurezza dei cittadini. Il caso ha già sollevato un’ondata di critiche nei confronti del sistema legale, che dovrà ora analizzare con attenzione la dinamica delle relazioni e come esse possano sfociare in atti di violenza e coercizione. Il tentato omicidio del maggiore Agostini rappresenta non solo un atto di violenza personale, ma un sintomo di un malessere sociale più ampio, che richiede un’analisi e una risposta adeguata.