La terapia riabilitativa con onde d’urto sta guadagnando sempre più attenzione nel panorama medico per il suo potenziale terapeutico. Tuttavia, è essenziale che tale trattamento sia eseguito secondo specifiche linee guida per garantire la sicurezza e l’efficacia. Nel 2023, la International Society for Medical Shockwave Treatment ha pubblicato delle raccomandazioni che pongono l’accento su quale sia il personale qualificato necessario per l’esecuzione di tali procedure. In Italia, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa ha approvato e diffuso queste indicazioni, chiarendo le modalità di applicazione delle onde d’urto nel contesto clinico.
Le linee guida internazionali e le buone pratiche
Nel 2023, l’International Society for Medical Shockwave Treatment ha fornito un quadro di riferimento dettagliato per l’utilizzo della terapia con onde d’urto. Queste linee guida stabiliscono che il trattamento con onde d’urto focali debba essere eseguito da personale medico qualificato, ben addestrato nelle tecniche specifiche e negli approcci clinici. Le onde d’urto focali, infatti, richiedono conoscenze approfondite per la loro applicazione, data la possibilità che una somministrazione impropria possa portare a effetti indesiderati per il paziente. D’altra parte, l’impiego di onde radiali può essere esteso ad altri professionisti della salute, a patto che vi sia una diagnosi medica pregressa e che questi abbiano ottenuto una formazione certificata. La necessità di tale chiara distinzione scaturisce dall’aumento dei contesti terapeutici in cui vengono proposte applicazioni basate su energie fisiche.
La Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa sottolinea che è fondamentale comprendere l’importanza di una diagnostica accurata e di parametri di somministrazione specifici, poiché le varie tecniche richiedono approcci diversi. I professionisti della salute devono possedere competenze precise per calibrare correttamente la terapia, tenendo in considerazione che l’uso delle onde d’urto può spaziare da interventi meno invasivi, come in dermatologia e riabilitazione, a procedure più invasive in ambito chirurgico e oftalmologico.
Differenze tra onde d’urto focali e radiali
La terapia che utilizza onde acustiche può essere suddivisa in due categorie: onde d’urto focali e onde radiali. Ognuna di queste ha caratteristiche peculiari in termini di generazione e impatto nei tessuti corporei. Le onde d’urto focali sono progettate per concentrarsi su un punto specifico nel corpo e rilasciano energia in una zona relativamente piccola, il che le rende particolarmente utili per trattamenti mirati a zone affette da dolore acuto o cronico. La loro energia viene misurata in millijoule per millimetro quadrato , il che permette di eseguire trattamenti precisi.
Contrariamente, le onde radiali hanno un effetto terapeutico che si concentra di più sulla superficie cutanea. L’energia somministrata in questo caso è valutata in bar e risulta particolarmente indicata per il trattamento di condizioni meno severe o per il recupero da patologie muscolari. La distinzione tra le due modalità di trattamento è cruciale per garantire l’adeguatezza dell’approccio terapeutico alle specifiche esigenze del paziente, così come evidenziato dalla Simfer. Questo aiuta anche a prevenire malintesi che potrebbero sorgere tra i vari professionisti coinvolti nella terapia.
Raccomandazioni nazionali e approcci multidisciplinari
Nel 2024, la Società Italiana Terapia con Onde d’Urto ha pubblicato un documento di consenso che accoglie le linee guida internazionali e stabilisce raccomandazioni chiare riguardo la terapia con onde d’urto nel contesto italiano. Questo documento conferma l’importanza di affidare le onde d’urto focali esclusivamente a medici esperti, sottolineando le ragioni cliniche e legali che supportano tale scelta. L’approccio multidisciplinare in riabilitazione è alla base delle buone pratiche sanitarie, dove il lavoro di team consente ai professionisti di gestire in modo efficace il percorso di cura del paziente.
Dopo una diagnosi accurata e una prescrizione terapeutica da parte di un medico, è possibile che professionisti sanitari qualificati possano somministrare le onde radiali sotto la supervisione del dottore stesso. Questo modello consente di ottimizzare i risultati della terapia facendo lavorare insieme diverse competenze professionali.
La Simfer continua a promuovere e sostenere le buone pratiche cliniche, mantenendo come obiettivo primario la sicurezza del paziente. Con una formazione adeguata e un approccio collaborativo tra professionisti qualificati, la terapia con onde d’urto può rivelarsi estremamente benefica nel contesto riabilitativo e terapeutico.