Terremoti e esercitazioni di evacuazione: una giornata di prova nei Campi Flegrei

Un’intensa attività sismica e un’importante esercitazione di evacuazione coinvolgono l’area dei Campi Flegrei, mettendo alla prova la preparazione dei cittadini in caso di calamità. Con la partecipazione di sette comuni, le simulazioni di emergenza vengono effettuate per testare i piani di evacuazione della popolazione a fronte di potenziali rischi vulcanici.

I sismi precedenti l’esercitazione

Nella serata dell’11 ottobre, un terremoto di magnitudo 2.5 è stato registrato vicino alla Solfatara. Identificabile per la sua modesta intensità, il sisma ha colpito a una profondità di circa due chilometri, ma ha destato comunque preoccupazione tra i residenti. Nella mattina successiva, il 12 ottobre, un’altra scossa di simile magnitudo è stata avvertita in mare, nei pressi della costa tra Pozzuoli e Bacoli. Questa seconda scossa ha avuto risonanza anche in alcuni quartieri di Napoli, sottolineando un’intensificazione dell’attività sismica nella zona.

L’aumento della frequenza dei sismi ha reso le simulazioni di emergenza ancora più rilevanti. Con un numero crescente di registrazioni per l’esercitazione “Exe 2024“, gli organizzatori sono stati sollecitati a migliorarne la logistica e la comunicazione, affinché la preparazione della comunità rimanga sempre alta di fronte a potenziali eventi naturali.

La mobilitazione dei comuni coinvolti

L’esercitazione ha visto una partecipazione sorprendente, con oltre 1.500 residenti che si sono registrati per simulare l’evacuazione. I comuni coinvolti sono Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida, Marano di Napoli, Quarto, Giugliano in Campania e parti di Napoli . Questi territori sono storicamente sensibili a eventi sismici e vulcanici, rendendo fondamentale testare il piano di emergenza condiviso.

Per facilitare il trasferimento della popolazione, sono state predisposte 14 aree di raccolta. Una volta giunti in queste sedi, i cittadini sono stati trasferiti con pullman verso la stazione centrale di Napoli. Qui, i partecipanti hanno avviato l’iter di registrazione sulla simulazione, che prevede il trasferimento in altre regioni in caso di necessità.

Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, ha evidenziato che la partecipazione è stata al di sopra di ogni aspettativa. Le file di bus strapieni, con circa 200 persone dirette all’area di incontro di Giugliano, hanno dimostrato un forte coinvolgimento della comunità. Questo incoraggiante riscontro è un passo importante nell’aumentare la consapevolezza e la preparazione di tutti.

Un test cruciale per la protezione civile

La Protezione civile ha ricoperto un ruolo fondamentale nell’organizzazione e nell’attuazione dell’esercitazione. Fabio Ciciliano, capo del compartimento, ha chiarito che il processo non deve essere visto come una mera simulazione di successo. Al contrario, l’obiettivo è quello di valorizzare la concretezza dell’efficacia del sistema di emergenza. Ogni partecipante, struttura e autorità coinvolta sarà invitata a riflettere sui risultati dell’esercitazione, identificando eventuali aree di miglioramento.

Ad esempio, la necessità di stampare ulteriori schede di registrazione indica un livello di partecipazione che ha superato le previsioni. Questo dimostra un crescente senso di responsabilità tra i cittadini e un miglioramento nella loro accettazione riguardo la necessità di prepararsi a eventuali emergenze. La Protezione civile si impegnerà a prendere appunti sui punti critici emersi, affinché i futuri piani possano diventare sempre più efficaci e reattivi in situazioni di emergenza.

La giornata di oggi nei Campi Flegrei, quindi, ha rappresentato non solo un esercizio pratico, ma anche un’opportunità per rafforzare la comunità di fronte a future calamità, migliorando la comunicazione e i meccanismi di evacuazione collaudati in un’area storicamente vulnerabile a fenomeni naturali.

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Redazione