Nella serata di sabato, il Napoletano ha registrato un evento sismico significativo, che ha colpito in particolare i comuni della fascia vesuviana. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato un terremoto di magnitudo 2.8 alle 20.09, le cui vibrazioni sono state avvertite in maniera evidente a Torre Annunziata, Torre del Greco e nei dintorni. Nonostante l’intensità dell’evento, fortunatamente non si segnalano danni materiali né feriti. Questa scossa segna un cambiamento rispetto alla recente inattività sismica del Vesuvio e segue altre due scosse verificatesi nei Campi Flegrei nelle ultime ore.
Il terremoto di sabato ha avuto il suo epicentro a una profondità di un chilometro, con coordinate geografiche di latitudine 40.81 e longitudine 14.42, secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV. L’epicentro superficiale ha contribuito alla percezione del tremore, che è stato segnalato da diverse persone nella zona. Questo fenomeno sismico segna un cambiamento rispetto alla storica tranquillità che ha caratterizzato il Vesuvio negli ultimi mesi. La reale significatività della scossa viene confermata dai monitoraggi sismici, i quali non avevano registrato eventi sismici di questa entità da tempo.
Negli ultimi giorni, la situazione sismica nella regione è stata molto attiva, non solo per il terremoto di sabato, ma anche per due scosse minori che si sono verificate tra la serata di venerdì e la mattinata di sabato. Queste scosse, di magnitudo rispettivamente 1.6 e 1.7, si sono verificate nella zona della Solfatara di Pozzuoli, un’area nota per il suo bradisismo attivo. Queste attività sono attentamente monitorate dagli esperti, poiché l’area è storicamente soggetta a fenomeni sismici e vulcanici.
I Campi Flegrei, ubicati nei pressi di Pozzuoli, sono stati recentemente oggetto di un intensivo monitoraggio a causa dei segnali di ripresa del bradisismo. Gli esperti dell’INGV sono coinvolti in continui studi per valutare il gradiente sismico e le eventuali relazioni con i processi vulcanici sottostanti. Le scosse che hanno colpito questa area non sono da sottovalutare, poiché riflettono l’instabilità geologica in corso. La Solfatara è un sito particolare che continua a mostrare attività geotermica significativa, rendendo indispensabile la sorveglianza.
Nonostante la recente intensificazione della sismicità, gli scienziati affermano che non ci sono connessioni dirette tra i terremoti verificatisi al Vesuvio e quelli registrati nei Campi Flegrei. Questo rassicurante dato permette agli esperti di delineare meglio le dinamiche sismiche della zona, contribuendo a una comprensione più approfondita dei fenomeni geologici che caratterizzano la Campania. I monitoraggi e le analisi geologiche proseguono per garantire la sicurezza della popolazione e per prepararsi a eventuali sviluppi futuri che la sismicità locale potrebbe comportare.