Terremoto a Roccamonfina: lievi danni strutturali registrati dopo la scossa di magnitudo 3.6

Questa mattina, una scossa di terremoto ha scosso la tranquilla cittadina di Roccamonfina, nel Casertano, allerta i residenti fin nelle zone di Napoli. Sebbene i danni siano stati limitati ad alcune strutture, il timore della popolazione è palpabile. Le autorità locali sono già intervenute per garantire la sicurezza dei cittadini e monitorare la situazione.

Roccamonfina: la scossa di terremoto

La mattinata di oggi è stata segnata da un evento sismico di magnitudo 3.6, che ha colpito l’area di Roccamonfina alle prime ore del giorno, precisamente a una profondità di circa 2 km. Secondo le informazioni rilasciate dal sindaco Carlo Montefusco, i residenti hanno avvertito la scossa in modo netto, segnalando un aumento del panico tra la popolazione. Fortunatamente, non si registrano feriti, e i danni agli edifici sono stati riportati come lievi.

Il sindaco ha così descritto l’accaduto: “È stata una mattinata di paura, con una prima scossa che è risultata quasi impercettibile, seguita da una seconda molto più intensa.” I tremori sono stati percepiti in modo chiaro da numerosi abitanti, confermando la natura superficiale della scossa, uno degli aspetti che rendono questi eventi più preoccupanti. Le autorità locali sono state pronte ad attuare misure preventive, chiudendo le scuole per garantire la sicurezza degli studenti.

Danni segnalati e risposta delle autorità

Dopo la scossa, il sindaco Montefusco ha aggiornato la cittadinanza riguardo il quadro dei danni: “Le perdite strutturali sono minime, riguardano principalmente i tetti, i camini e la caduta di alcune pietre.” La situazione, sebbene monitorata, non desta preoccupazioni particolari. Le autorità hanno attivato il Centro Operativo Comunale per valutare i danni e garantire un’attenta sorveglianza dell’area.

In questo contesto, è stata effettuata una chiusura preventiva delle scuole, una decisione adottata con l’intento di proteggere la comunità più vulnerabile. I tecnici specializzati stanno attualmente eseguendo un monitoraggio dettagliato per valutare lo stato degli edifici e assicurarsi che non ci siano ulteriori rischi. La collaborazione tra i gruppi di soccorso e i tecnici è fondamentale per affrontare e gestire la situazione.

La scossa e il contesto sismico

Il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia , ha fornito un’analisi approfondita della situazione sismica. Secondo le sue valutazioni, il terremoto è avvenuto all’interno di una struttura tettonica attivamente in movimento. “Tutto l’Appennino è in estensione e eventi di questo tipo si verificano annualmente in Italia, con circa duecento scosse di magnitudo tra 3 e 4,” ha affermato Doglioni.

Questi eventi, classificati come a bassa energia, si distribuiscono su gran parte del territorio nazionale. La natura superficiale del sisma rende tali episodi percepibili dalla popolazione, aumentando il livello di allerta. Doglioni ha inoltre specificato che la valutazione della profondità del terremoto è un processo che richiede tempo e approfondimenti, e la stima attuale di circa 2 km potrebbe essere soggetta a revisione con l’analisi di ulteriori dati ricevuti. Le autorità continueranno a monitorare la situazione, mantenendo alta l’attenzione sulla sicurezza della comunità.

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Redazione