Un inquietante episodio avvenuto all’interno della Casa Circondariale di Poggioreale, a Napoli, ha destato preoccupazione. La denuncia da parte di Samuele Ciambriello, Garante campano dei detenuti, evidenzia la necessità di una maggiore attenzione nei riguardi dei detenuti affetti da disturbi psichici. Questo articolo esplora i dettagli del caso e le problematiche riguardanti la salute mentale all’interno delle carceri.
Mercoledì 28 agosto, un grave episodio ha avuto luogo all’interno del carcere di Poggioreale. Un detenuto, affetto da disturbi psichici diagnosticati in precedenza presso l’ospedale di Torre del Greco, ha lanciato detersivo negli occhi di un altro recluso. Dopo aver compromesso la visione dell’altra persona, il detenuto ha aggredito il compagno di cella, staccandogli e mangiando parte di un dito. Questo atto di violenza non solo ha scosso l’ambiente carcerario, ma ha anche sollevato interrogativi sulla salute mentale dei detenuti e sulle condizioni di sicurezza all’interno della struttura.
Dopo l’incidente, il Garante dei detenuti Samuele Ciambriello ha reso noto l’accaduto, esprimendo preoccupazione per la salute mentale dei reclusi. Ciambriello ha sottolineato come un numero significativo di detenuti, oltre 200, presenti all’interno dell’istituto carcerario, presenta problemi psichiatrici. La situazione è critica: oltre all’aggressore, anche la vittima era affetta da disturbi mentali, il che mette in evidenza la fragilità di questo gruppo di detenuti.
La denuncia del Garante non si limita a esprimere preoccupazione per l’episodio isolato, ma si fa portavoce della necessità di strutture adeguate per accogliere i detenuti con problemi psichici. Ciambriello ha dichiarato che è fondamentale creare un’unità operativa dedicata, composta da infermieri, assistenti sociali, psicologi e tecnici della riabilitazione. Solo in questo modo si possono garantire le cure necessarie e migliorare la qualità della vita dei detenuti affetti da disturbi mentali.
Secondo il Garante, non è possibile garantire il diritto alla salute senza una corretta gestione della salute mentale all’interno delle carceri. La legge regionale della Campania, in particolare il decreto della Giunta Regionale n.6 del 25 gennaio 2018, sottolinea l’importanza di strutture adeguate. Ciambriello ha ricordato che la mancanza di un vero supporto psichiatrico non solo mette a rischio la vita dei detenuti, ma influisce negativamente anche sulla sicurezza e sull’ordine all’interno del carcere stesso.
Nel carcere di Poggioreale, il numero di detenuti con disturbi psichiatrici è allarmante. Tra questi, circa 80 individui sono diagnosticati come psicotici. Le condizioni di vita all’interno dell’istituto sono critiche, con un elevato numero di detenuti su diversi padiglioni che presentano varie forme di psicosi. I reparti, come il padiglione Firenze e il padiglione Salerno, ospitano detenuti con gravi problematiche mentali, creando un ambiente di forte tensione e vulnerabilità.
La carenza di figure professionali dedicate e la difficoltà nell’accesso a servizi sanitari adeguati sono fattori che aggravano ulteriormente la situazione. Il Garante ha richiesto un intervento immediato per garantire non solo la sicurezza dei detenuti, ma anche un supporto adeguato per affrontare le problematiche psichiatriche di questi individui. Perciò, la creazione di un’unità operativa specializzata risulta non solo auspicabile, ma necessaria per evitare il ripetersi di episodi violenti come quello avvenuto.
L’episodio di cannibalismo accaduto al carcere di Poggioreale non è solo un fatto di cronaca scioccante, ma un chiaro indicatore della necessità di riforme e di una migliore attenzione alla salute mentale all’interno delle strutture penitenziarie in Campania. La struttura carceraria, così com’è adesso, non può garantire un trattamento equo e umano per un segmento così vulnerabile della popolazione detenuta.