Una drammatica vicenda di violenza si è svolta nel napoletano, con un giovane di 23 anni arrestato per maltrattamenti e sequestro di persona nei confronti della sua ex fidanzata. La giovane vittima, una 22enne, ha vissuto un incubo durato due giorni, che è finito solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine. Questo episodio evidenzia la preoccupante diffusione della violenza di genere nella società contemporanea.
La fine di una relazione e l’inizio di un incubo
La storia tra la vittima e il giovane maltrattante si era conclusa a inizio dicembre, dopo un rapporto di dieci mesi. Tuttavia, il 23enne si è mostrato intenzionato a non accettare la rottura. Il giorno di Natale, la giovane si è ritrovata in una situazione di enorme tensione. Mentre trascorreva il pomeriggio con alcuni amici, il suo ex ha iniziato a pedinarla, scatenando un inquietante inseguimento. La 22enne è riuscita a fuggire, ma nonostante il tentativo, il 23enne non si è arreso.
Secondo quanto riportato dai Carabinieri, il giovane ha scoperto che la ragazza si sarebbe recata a casa di un’amica e ha iniziato a tempestare la sua ex di messaggi, nella speranza di convincerla a incontrarlo. Alle 13 del giorno di Natale, la giovane, decisione non priva di conseguenze, acconsente a un “ultimo incontro”. Un gesto che si trasformerà presto in un odioso attacco di violenza.
L’aggressione e il sequestro
Scesa dalla casa dell’amica, la vittima si è fatta accompagnare dal 23enne verso il parco del Vesuvio. Ma le cose sono precipitate rapidamente. Durante il viaggio, un messaggio da una chat di amici distrae la giovane, e il suo ex, bruscamente, le strappa il cellulare e lo distrugge. È a questo punto che inizia la violenza: il ragazzo la picchia con pugni, schiaffi e addirittura la morde. Non paga, decide di filmare l’aggressione, catturando le terribili immagini del suo gesto crudele.
La ragazza, presa dal panico, non riesce a difendersi, subendo colpi in una violenza che sembra non fermarsi mai. L’ex fidanzato, privo di scrupoli, prende in modo brutale la giovane e la costringe a salire in auto, spingendo la situazione verso un abisso.
Un viaggio forzato e l’arrivo in hotel
La situazione dall’aggressione si evolve quando il 23enne decide di portare via la 22enne, credendo di doverla tenere con sé finché non guariranno i segni delle violenze. La sera di Natale, salgono in auto diretti verso un motel a Qualiano, a nord di Napoli. Qui, il giovane si occupa della registrazione, usando il documento della ragazza senza che lei possa protestare. Entrando nell’albergo, la vittima si copre il volto con un cappuccio, cercando di restare invisibile a chiunque possa accorgersi della drammatica situazione.
Durante la notte, la vittima implora il suo aggressore di lasciarla andare, promettendo di raccontare ai suoi familiari che alcune ragazze l’avevano picchiata per questioni di gelosia. Una strategia disperata che sembra funzionare, ma la giovane resta in una condizione di vulnerabilità totale.
La liberazione e l’intervento delle forze dell’ordine
Il giorno successivo, la giovane riesce finalmente a tornare dai nonni, dove racconta la sua versione dei fatti. I familiari, però, notano che qualcosa non torna, e l’arrivo della madre fa emergere la verità sulla terribile esperienza vissuta. Gli anziani, preoccupati per la salute della ragazza, decidono di portarla all’ospedale Cto di Capodimonte, dove i medici documentano le ferite e forniscono una prognosi di 40 giorni.
A questo punto, i Carabinieri entrano in gioco: allertati dall’ospedale, iniziano le indagini e raccolgono le prove, incluso il video dell’aggressione. La polizia mette in moto tutte le operazioni necessarie per catturare l’aggressore, che si è reso irreperibile. Attraverso un’accurata ricerca, la sua auto viene rintracciata e, infine, il 23enne viene trovato in un bed and breakfast di Agnano, dove tentava di nascondersi con un documento d’identità rubato.
Ora si trova in carcere, a disposizione dell’autorità giudiziaria partenopea, alle prese con le gravi accuse di violenza di genere. Questo caso rappresenta un duro monito sul problema della violenza nelle relazioni e la necessità di interventi tempestivi per proteggere le vittime.