Il dibattito sull’efficacia del sistema Var nel calcio continua a sollevare interrogativi riguardo le sue implementazioni e le possibili alternative. Durante un intervento nel programma “Calcio alla Radio – 3° tempo” su Radio Napoli Centrale, l’ex arbitro TIZIANO PIERI ha condiviso le proprie considerazioni riguardo la necessità di modifiche significative al protocollo attuale. Le sue proposte si concentrano sull’inclusione del Challenge e sull’adozione di professionisti con esperienza calcistica nel settore arbitrale, portando una nuova prospettiva su un tema molto discusso.
La proposta del Challenge per la revisione delle decisioni
Uno dei punti centrali del ragionamento di PIERI è l’introduzione del Challenge per le squadre, simile a quello utilizzato in altri sport. Secondo l’ex arbitro, questa soluzione potrebbe rendere la gestione delle decisioni arbitrali più equa e trasparente. Con l’implementazione di questo sistema, ogni allenatore avrebbe la possibilità di richiedere una revisione video di una decisione arbitrale durante la partita. Ciò non solo permetterebbe di rivedere l’azione contestata con particolare attenzione, ma potrebbe anche contribuire ad elevare la qualità del gioco e la fiducia nel sistema Var.
In particolare, PIERI ha suggerito che l’allenatore dovrebbe avere diritto a un numero limitato di chiamate a partita, con la possibilità di continuare a usufruire di tale diritto in caso di decisioni ritenute corrette. Questa misura potrebbe alleviare parte della pressione sulle squadre e sugli arbitri, incoraggiando una maggiore responsabilità e trasparenza nelle decisioni prese durante il match. Un aspetto fondamentale della sua proposta è la revisione del protocollo Var attuale, affinché venga adottata un’approccio più flessibile e orientato al dialogo tra arbitri e allenatori.
L’importanza dell’esperienza ex calciatori nel mondo arbitrale
Un’altra innovativa proposta di PIERI concerne l’inserimento di ex calciatori nel corpo arbitrale, come passo necessario per migliorare il rapporto tra giocatori e arbitri. La conoscenza del gioco e l’esperienza diretta sul campo di un ex calciatore potrebbero rivelarsi risorse preziose nel processo decisionale arbitrale. Secondo PIERI, l’affiancamento di questi professionisti agli arbitri potrebbe avvenire gradualmente, in modo da integrare competenze specifiche nei ranghi arbitrali e ridurre il divario tra le aspettative dei giocatori e le decisioni prese dagli arbitri.
Questa proposta apre a una riflessione più ampia sui cambiamenti necessari per una maggiore armonia nel mondo del calcio. La presenza di ex calciatori nell’arbitraggio potrebbe non solo contribuire a una maggiore comprensione delle dinamiche di gioco, ma anche a una migliore comunicazione e sinergia tra i protagonisti sul campo.
La polemica sul rigore di Dumfries e le aspettative arbitrali
Durante il suo intervento, TIZIANO PIERI ha anche affrontato specifiche controversie arbitrali, citando il rigore contestato su DUMFRIES. A suo avviso, la decisione presa dall’arbitro MARIANI di assegnare il rigore non fosse giustificata. PIERI ha definito il contatto come “troppo leggero” e ha espresso delusione rispetto a una decisione che, secondo lui, non si allineava con le aspettative su un arbitro esperto.
Questo episodio esemplifica quanto sia delicato il ruolo dell’arbitro e quanto sia necessaria una costante revisione delle procedure vigenti per garantire che vi siano chiare linee guida nella valutazione di situazioni simili. Le parole di PIERI mettono in luce un dibattito cruciale nel calcio moderno, quello relativo alla qualità delle decisioni arbitrali e al miglioramento dell’esperienza di gioco per tutte le parti coinvolte. Un dialogo aperto su queste questioni potrebbe rivelarsi fondamentale per il futuro del calcio, nel tentativo di avvicinare ulteriormente le aspettative dei tifosi, dei club e degli arbitri stessi.