Tommaso Zanello, in arte Piotta, sul palco a Napoli: le critiche alla musica moderna e l’autenticità

Le recenti dichiarazioni di Tommaso Zanello, noto come Piotta, in occasione del suo concerto a Napoli, offrono uno sguardo critico sulla musica contemporanea. Il rapper romano, in vista del suo live all’Ex Opg «Je so’ pazzo», non si è tirato indietro di fronte a questioni scottanti riguardo al panorama musicale e sociale. Con una carriera che va dai tormentoni degli anni ’90 alla critica delle tendenze attuali, Piotta continua a provare il suo forte impegno artistico.

La critica della musica contemporanea

Perché Piotta critica il trap?

Durante la sua esibizione, Piotta ha espresso un giudizio negativo sulla musica trap, ritenendo che manchi un vero spirito critico nei testi. La sua frase provocatoria, «Se esce un altro artista trap, mi sparo», rivela un approccio ironico ma anche una critica sostanziale alla qualità dei contenuti attuali. Secondo Piotta, molte delle canzoni più popolari si limitano a citare marchi e griffe, senza alcun messaggio sociale o politico.

L’importanza del messaggio nei testi

Piotta ha commentato che spesso i testi delle canzoni contemporanee ambiscono a temi di maggiore spessore, ma finiscono per risultare superficiali. L’artista sottolinea come le canzoni si siano trasformate in un “Sms pubblicitario”, descritte da lui come un elenco di beni materiali piuttosto che come riflessioni sulla società. Questo approccio ha portato a una mancanza di impegno che lui stesso considera fondamentale per un’artista, soprattutto in un’epoca in cui molte problematiche globali, come le giovanili problematiche sociali, la guerra in Ucraina e le crisi in Medio Oriente, vengono trattate in modo marginale.

Il legame con gli ospiti speciali

Un concerto ricco di collaborazioni

Il concerto di Piotta a Napoli non si limita solo alla sua musica, ma prevede l’intervento di due ospiti speciali: il percussionista Ciccio Merolla e il rapper Lucariello. La recente collaborazione con Merolla ha portato alla creazione di una versione remix del singolo «Professore», che è stata abilmente reinterpretata con ritmi napoletani. Lucariello, d’altra parte, è un compagno di lunga data e la loro amicizia si è consolidata dalla realizzazione di canzoni iconiche per serie TV di successo.

La sinergia tra Napoli e Roma

Piotta ha discusso il valore della scena rap non solo a Napoli, ma anche a Roma, evidenziando le peculiarità dialettali e culturali di entrambe le città. Ha riconosciuto come il dialetto napoletano risulti più ricco e veritiero, in grado di esprimere una varietà di emozioni e storie che la lingua italiana non riesce sempre a comunicare. A suo avviso, Napoli ha una tradizione musicale e culturale che continua a esistere e a prosperare.

L’eredità musicale di Napoli

Napoli come punto di riferimento

Piotta ha espresso il suo apprezzamento per la tradizione musicale di Napoli, citando gruppi storici come 99Posse e Almamegretta, che hanno influenzato la sua formazione artistica. La città partenopea non è solo un luogo di nascita per talenti innovativi, ma anche un laboratorio creativo dove si può osare senza timore di seguire rigidamente le correnti mainstream.

La libertà creativa al centro della scena

Uno degli aspetti più significativi che Piotta ha voluto mettere in evidenza è la libertà di espressione che caratterizza la scena musicale napoletana. Ha affermato che, a differenza di molte altre aree, Napoli consente agli artisti di esprimersi liberamente, dando vita a canzoni che abbracciano l’impegno sociale, che potrebbero durare nel tempo e che sfuggono da schemi discografici predefiniti. Questo aspetto rende la scena hip hop partenopea un esempio illuminante nel panorama musicale contemporaneo.

L’agenda di Piotta per il concerto di Napoli non è solo un’esibizione, ma un momento di riflessione e discussione su temi importanti che coinvolgono i giovani e l’industria musicale attuale.

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