Una tragica serata a Napoli si è conclusa con la morte di un giovane di 18 anni, Arcangelo Correra, a causa di un colpo di pistola esploso accidentalmente. L’incidente è avvenuto lo scorso weekend durante una riunione tra amici in piazzetta Sedil Capuano. Le circostanze esatte dell’accaduto sono ancora oggetto di indagine, ma il cugino della vittima, Renato Caiafa, è stato arrestato. La comunità è in lutto, e manifestazioni di solidarietà si susseguono in onore del giovane scomparso.
La notte fatale e l’incidente mortale
Il tragico evento si è verificato nella notte tra sabato e domenica, quando Arcangelo era insieme a cinque amici, tra cui Renato Caiafa, di 19 anni. Le ore stava scorrevano tra chiacchiere e risate, fino a quando Renato ha mostrato una pistola Beretta 9×21, un’arma semiautomatica normalmente utilizzata dalle forze dell’ordine. La dinamica è stata descritta come un’esibizione pericolosa, con i ragazzi che iniziarono a maneggiare l’arma con disinvoltura, facendo emergere una chiara imprudenza da parte del cugino.
In un momento di fatalità, Renato avrebbe “scarrellato” la pistola, un movimento che ha portato a un colpo accidentale. Il proiettile ha raggiunto Arcangelo alla fronte. I testimoni affermano che gli attimi immediatamente successivi sono stati di grande confusione. Renato e un altro amico hanno preso l’iniziativa di trasportare Arcangelo all’ospedale Vecchio Pellegrini, dove la situazione si è rivelata drammatica. Alle 11 del mattino, dopo sei ore di lotta, il 18enne è stato dichiarato morto.
Indagini e confessioni: la reazione di Renato Caiafa
Dopo la tragedia, la polizia di Napoli ha avviato un’indagine per chiarire la dinamica dell’incidente. Gli agenti hanno interrogato i ragazzi presenti durante la serata fatale. La zia di Renato, Antonietta, ha avuto un ruolo chiave nel convincerlo a presentarsi alla polizia, aiutandolo a comprendere la gravità della situazione. Renato, visibilmente scosso, ha descritto l’incidente alle autorità con lacrime e indefinibilità.
L’aspetto di fronte ai giudici ha rivelato elementi chiave, poiché Caiafa ha spiegato di non aver avuto intenzione di ferire il cugino. Tuttavia, il racconto ha sollevato delle domande, in particolare sulla provenienza dell’arma: alla richiesta delle forze dell’ordine, il giovane ha risposto senza dettagli, dicendo semplicemente di averla “trovata”. La sua versione è stata inizialmente accettata dagli investigatori come convincente, rimarcando la natura accidentale dell’evento.
Conseguenze legali: arresto e accusa di omicidio colposo
Dopo le prime indagini e la confessione di Renato, è scattata la misura cautelare nei suoi confronti. Il giovane è stato arrestato e attualmente si trova in carcere a Poggioreale. Le autorità hanno emesso un provvedimento di fermo, notificato dalla squadra mobile di Napoli. Renato deve rispondere di porto e ricettazione di un’arma proibita, mentre è indagato per omicidio colposo.
L’arma coinvolta nell’incidente è stata sequestrata, e le indagini proseguono per addivenire a una comprensione totale dell’accaduto. Le conseguenze della tragedia stanno avendo un forte impatto sulla comunità locale, già segnata da eventi di violenza giovanile. Le iniziative e gli appelli per richiamare l’attenzione su problemi di sicurezza sono già iniziati, evidenziando la necessità di un’educazione alla responsabilità tra i giovani.