Il dramma che ha colpito il comune di Saviano, in provincia di Napoli, ha scosso l’intera nazione. Un’esplosione, attribuita a una fuga di gas, ha causato il crollo di un edificio di due piani, risultando in un tragico bilancio di tre morti, tra cui due bambini di 4 e 6 anni. Le operazioni di salvataggio sono state rese difficili dal rischio di ulteriori crolli, mentre le ricerche della terza vittima, la nonna, continuano con pochissime speranze di una buona notizia.
L’esplosione che ha cambiato tutto
Il risveglio tragico di Saviano
Nella mattinata di ieri, i residenti di Saviano sono stati sopraffatti da una violenta esplosione che ha distrutto completamente una palazzina situata in via Tappia 5. Le testimonianze dei presenti parlano di un “boato” che ha sinistramente sovrastato il normale rumore della vita mattutina. Le prime informazioni fornite dai carabinieri indicano che la causa della deflagrazione potrebbe essere attribuita a una fuga di gas, probabilmente da una bombola presente nell’abitazione dell’anziana nonna.
Intervenuti rapidamente sul posto, i carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna hanno avviato le operazioni di soccorso mentre i vigili del fuoco hanno iniziato le operazioni di ricerca sotto le macerie, seguite dalle segnalazioni di alcuni sopravvissuti. La situazione si è rivelata drammatica e complessa fin dall’inizio, con il timore di ulteriori crolli che ha ostacolato i soccorsi.
Il bilancio delle vittime
La scoperta delle prime vittime
Le operazioni di salvataggio hanno portato rapidamente alla luce un tragico bilancio. Poco dopo le 9, i soccorritori hanno ritrovato il corpo della prima vittima: Autilia Pia Zotto, una bambina di soli 4 anni. Altri due membri della famiglia, il padre Antonio, 40 anni, e il figlio più piccolo, di appena 2 anni, sono stati estratti dalle macerie. Il padre è stato immediatamente trasportato all’ospedale Cardarelli, dove le sue condizioni sono state giudicate gravi, tanto da essere collocato in terapia intensiva con ferite significative a causa dell’esplosione.
Il secondo figlio, purtroppo, ha riportato solo una frattura del femore, ma non sembra esserci alcun danno interno. Tuttavia, la gioia dei soccorritori per aver salvato il padre e il suo bimbo è stata ben presto oscurata dal ritrovamento del corpo del secondo figlio, Giuseppe Zotto, di soli 6 anni, nel corso delle difficili operazioni di scavo.
Le ricerche dell’ottantenne
Le operazioni di recupero delle terze vittime hanno continuato a rimanere tese e cariche di angoscia. Durante la giornata, il corpo della madre, Vincenza Spadafora, di 41 anni, è stato estratto, segnando un incremento nel già pesante bilancio di questa tragedia. La nonna 80enne, Autilia Ambrosino, rimane dispersa, e le speranze di trovarla viva si sono affievolite drasticamente. I soccorritori continuano a lavorare instancabilmente sotto la costante minaccia di ulteriori crolli, per cercare di portare avanti le operazioni di salvataggio.
Le reazioni e il cordoglio nazionale
Un dramma che tocca il cuore dell’Italia
L’evento ha suscitato una forte reazione a livello nazionale, con numerose manifestazioni di cordoglio provenienti da politici e rappresentanti istituzionali. Tra i primi a esprimere le proprie condoglianze c’è stata la premier Giorgia Meloni, che ha contattato il sindaco di Saviano, Vincenzo Simonelli. Nella telefonata, ha espresso la sua vicinanza agli abitanti e ai parenti delle vittime, sottolineando il supporto del Governo alle famiglie colpite dalla tragedia.
La solidarietà dei leader politici
Vincenzo De Luca, presidente della Campania, ha utilizzato i social per commentare la triste vicenda, manifestando il suo profondo rammarico per le perdite subite dalla comunità di Saviano e offrendo il suo cordoglio alle famiglie coinvolte. Anche l’ex premier Antonio Conte, attraverso un post sui social, ha voluto esprimere la sua solidarietà e supporto alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono impegnati nei lavori di soccorso. La tragedia in corso ha messo a nudo non solo il dolore di un’intera famiglia, ma anche la fragilità di una comunità intera, stretta attorno a un dolore inaccettabile.