Un terribile incidente stradale ha colpito la comunità locale lo scorso sabato 25 gennaio, portando via una giovane infermiera di 31 anni, Marilena Romano, che lavorava per il servizio di emergenza sanitaria 118. La notizia ha scosso colleghi, amici e familiari, poiché Marilena, nota per il suo sorriso e la sua dedizione nel lavoro, ha perso la vita in un drammatico incidente motociclistico avvenuto tra Lago Patria e Varcaturo, nel comune di Giugliano, in provincia di Napoli. Questo evento solleva interrogativi sulla sicurezza stradale e il rischio associato agli incidenti, specie per chi si trova quotidianamente ad affrontare situazioni di emergenza.
L’incidente stradale
L’incidente fatale è avvenuto mentre Marilena stava percorrendo la Strada Statale 7 Quater. Durante la guida, ha improvvisamente perso il controllo della moto, urtando il guardrail nelle vicinanze di uno svincolo. Successivamente, a causa della caduta, è stata travolta da un’automobile in transito. Le circostanze attuali di ciò che è accaduto sono oggetto di indagini da parte delle autorità competenti. Tuttavia, i paramedici hanno subito prestato soccorso alla giovane, procurando i primi interventi di emergenza.
Trasportata d’urgenza all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, le sue condizioni, purtroppo, erano critiche fin dall’inizio. Nonostante i tentativi dei medici di salvare Marilena, la giovane ha cessato di vivere poco dopo il suo arrivo al pronto soccorso a causa della gravità delle ferite subite. Questo tragico evento evidenzia la vulnerabilità degli utenti della strada e la necessità di prestare sempre attenzione alla guida, anche per chi, come Marilena, era abituata a situazioni di emergenza.
Chi era Marilena Romano
Marilena Romano era molto più di un’infermiera; era una persona piena di vita, appassionata di equitazione e sportiva. La sua dedizione al lavoro nel 118 la rendeva un punto di riferimento per tanti colleghi e pazienti. Amava supportare le persone nei momenti più difficili e la sua umanità era ben visibile nelle interazioni quotidiane. Gli amici e i colleghi la ricordano come una persona solare, sempre pronta a offrire un sorriso o una parola di incoraggiamento.
Il suo impegno professionale non è passato inosservato. Marilena era conosciuta per la sua professionalità e per l’attenzione che dimostrava nei confronti dei pazienti che si trovavano in situazioni di emergenza. Una vita dedicata alla cura dell’altro, che ha lasciato un’impronta indelebile nel servizio sanitario e nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerla.
Il 12 gennaio, solo alcune settimane prima della tragedia, Marilena era riuscita ad uscire illesa da un altro incidente che aveva coinvolto l’ambulanza su cui stava lavorando. Una coincidenza agghiacciante che avvalora le fragilità della vita e la precarietà della condizione umana. L’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, di cui Marilena faceva parte, ha espresso il proprio cordoglio e la propria vicinanza alla famiglia, sottolineando quanto la sua perdita sia profonda e straziante.
Reazioni e riflessioni
La notizia della scomparsa di Marilena ha provocato una reazione profonda in tutta la comunità. I colleghi del 118 hanno manifestato il loro dolore attraverso messaggi di cordoglio, ricordando l’infermiera non solo come una professionista qualificata, ma anche come una cara amica. La sua vita, purtroppo spezzata, invita a riflettere sull’importanza della sicurezza stradale e sul rischio di incidenti, un tema che continua a crescere in povertà di considerazione.
In un contesto in cui il numero di incidenti stradali è ancora allarmante, la storia di Marilena ricorda quanto sia fondamentale promuovere una maggiore sensibilizzazione riguardo alla guida sicura e al rispetto delle norme stradali. Ogni perdita di vita rappresenta un dramma che colpisce famiglie, amici e intere comunità, rafforzando l’urgenza di interventi e campagne che possano contribuire a ridurre i rischi sulle strade.
La memoria di Marilena Romano vivrà attraverso il ricordo delle sue azioni, della passione e dell’umanità dimostrate nel suo lavoro. La sua storia, purtroppo triste, serve anche da monito per tutti noi a prestare maggiore attenzione in un mondo dove nulla deve essere dato per scontato.