Un dramma incomprensibile ha colpito la ditta di frigoriferi Frigocaserta a Gricignano d’Aversa, dove due lavoratori hanno perso la vita in circostanze tragiche nel giro di dieci giorni. Il primo incidente risale al 31 dicembre, quando Pompeo Mezzacapo, un dipendente di 39 anni, è stato schiacciato da un muletto. Il secondo, avvenuto il 9 gennaio, ha visto la morte del giovanissimo Patrizio Spasiano, un tirocinante di soli 19 anni. Gli eventi hanno scosso profondamente la comunità locale e hanno portato a indagini da parte delle autorità competenti.
Questo pomeriggio, si svolgerà l’autopsia sul corpo di Patrizio Spasiano, il ragazzo che ha perso la vita mentre svolgeva lavori di manutenzione all’interno della Frigocaserta. Il giovane era impiegato da pochi mesi nella Cofrin, l’azienda che collaborava con Frigocaserta. La sua morte è stata causata da una pericolosa perdita di ammoniaca che si è verificata mentre si trovava su un’impalcatura con altri tre colleghi. Mentre gli altri sono riusciti a mettersi in salvo, Patrizio è rimasto intrappolato. Le operazioni di soccorso, lunghe e complicate a causa della nube tossica, hanno reso difficile il recupero del corpo, avvenuto solo dopo tre ore.
Le indagini sono seguite dalla Procura di Napoli Nord, con il sostituto procuratore Josè Criscuolo che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Gli indagati comprendono il rappresentante legale della Frigocaserta e due esponenti della Cofrin. È stato rivelato che Spasiano stava eseguendo operazioni che richiedevano maggiore esperienza, e molte questioni riguardo le pratiche di sicurezza all’interno dell’azienda sono ora oggetto di scrutinio.
Pochi giorni prima dell’incidente che ha coinvolto Patrizio, Pompeo Mezzacapo è deceduto in un incidente simile, quando è stato schiacciato da un muletto mentre lavorava nel piazzale della stessa azienda. Mezzacapo stava effettuando operazioni di movimentazione merci quando il carrello elevatore si è ribaltato, lasciando i soccorritori, avvertiti immediatamente dall’azienda, con poco da fare. Il 39enne era già privo di vita al loro arrivo.
Entrambi gli incidenti pongono serie domande sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei settori in cui la movimentazione di merci e l’uso di sostanze tossiche sono quotidiane. Il fatto che due vite siano state spezzate in così breve tempo getta un’ombra pesante sulla gestione della sicurezza all’interno della Frigocaserta e sul coinvolgimento di ditte esterne come la Cofrin, che impiegano giovani in percorsi formativi.
Il padre di Patrizio Spasiano, Armando, ha condiviso il proprio dolore e la propria preoccupazione per la presenza di giovani come il suo nella fabbrica. Parlando con i giornalisti ha evidenziato come suo figlio, essendo un tirocinante, non avesse l’esperienza necessaria per trovarsi in una situazione tanto critica. Il padre ha spiegato che Patrizio era stato reclutato dopo aver completato un corso per saldatore e che le normative avrebbero dovuto impedire la sua presenza in un cantiere senza un tutor esperto.
Armando Spasiano ha manifestato la sua rabbia verso il sistema, incolpando la mentalità delle aziende, che sembrano concentrarsi più sul profitto che sulla sicurezza dei lavoratori. Ha descritto il dolore per la perdita di un giovane che desiderava solo apprendere un mestiere, sottolineando la responsabilità delle imprese rispetto alla sicurezza sul posto di lavoro.
Questi eventi hanno acceso i riflettori sulle pratiche di sicurezza nel settore e su come le fatalità possano essere prevenute. La comunità locale si unisce al dolore delle famiglie coinvolte, chiedendo maggiore attenzione e riforme nel sistema di sicurezza. Il tragico bilancio di due vite spezzate lancia un chiaro messaggio sulle necessità imperative di proteggere i lavoratori, soprattutto i più giovani e inesperti, nei luoghi dove si svolge un lavoro spesso pericoloso.