Trieste celebra l’Accademia della Follia: un film racconta la storia di artisti straordinari

La storica Accademia della Follia di Trieste, frutto dell’eredità lasciata dal psichiatra Franco Basaglia, affronta una nuova dimensione grazie al film “Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza”. Questa produzione narra in modo coinvolgente il percorso di un gruppo di attori che, attraverso la loro arte, rompono le barriere degli stereotipi legati ai disturbi mentali. In programma per la prima al Trieste Film Festival 2025, il documentario offre una narrazione emozionante e ricca di spunti sulla vita e sul lavoro di questi artisti. La proiezione si svolgerà domenica 19 gennaio al Teatro Miela e vedrà la partecipazione della regista Erika Rossi e degli attori dell’Accademia.

La genesi dell’Accademia della Follia

Fondata da Claudio Misculin e dotata di un forte significato sociale, l’Accademia della Follia è emersa come uno spazio di espressione per persone con disturbi mentali. Misculin, scomparso nel 2019, ha visto nella follia non un limite, ma un’opportunità per esplorare l’arte. Il concetto nato a Trieste, ispirato dalle idee rivoluzionarie di Basaglia, si è sviluppato diventando un’esperienza unica nel panorama italiano. Qui, “matti per mestiere” si sono riuniti per dar vita a produzioni teatrali, offrendo al pubblico una nuova prospettiva sulla malattia mentale. Ogni spettacolo è una celebrazione della diversità, un’occasione per dimostrare come l’arte possa diventare un mezzo per riconquistare dignità e identità.

Un film per raccontare una storia unica

Il film diretto da Erika Rossi è una rappresentazione storica dell’Accademia, composta da materiali d’archivio inediti e testimonianze di figure significative, come Angela Pianca e Cinzia Quintiliani, che hanno collaborato a lungo con Misculin. Attraverso le loro parole, si rivive il percorso della compagnia, la lotta contro il pregiudizio e la costruzione di una carriera artistica che sfida le categorie tradizionali. L’opera non si limita a raccontare aneddoti, ma scava nelle relazioni umane, nei legami che si sono formati e nelle scelte che hanno permesso di portare in scena una forma d’arte autentica e coraggiosa.

Il messaggio di Basaglia e il sostegno delle istituzioni

Il titolo del film trae ispirazione da una celebre frase di Franco Rotelli, uno dei principali sostenitori dell’Accademia e considerato il “padre psichiatrico” del progetto. Il messaggio centrale sottolinea come gli individui giudicati come “errori” possano invece rivelarsi fonte di grande intelligenza e forza creativa. Questo approccio è sostenuto anche da diverse istituzioni, che hanno visto nella produzione un’opportunità per sensibilizzare il pubblico sulle tematiche delle malattie mentali e sull’importanza dell’inclusione. Con il supporto del Fondo Audiovisivo del Friuli Venezia Giulia e della FVG Film Commission, il film si propone di oltrepassare i confini della storia personale per diventare un movimento collettivo.

Verso il futuro: eventi e tour nazionale

L’Accademia della Follia non si ferma al film, ma continua a progettare il suo futuro con entusiasmo. In programma un tour nazionale a partire dal 26 febbraio da Bergamo, dove verrà presentato il film al Cinema “Lo schermo bianco”. Inoltre, la compagnia parteciperà a GO! 2025 Capitale Europea della Cultura, con eventi speciali che mirano ad amplificare la voce di chi vive l’esperienza della follia. Proseguire con la realizzazione di nuovi spettacoli, come “Quelli di Basaglia … a 180°”, rappresenta un passo fondamentale per mantenere viva la comunità e il messaggio dell’Accademia, ancora attuale e vibrante a oltre quarant’anni dalla sua fondazione.

Con il film di Erika Rossi e il costante lavoro dell’Accademia della Follia, Trieste si conferma come un centro vitale di creatività e inclusione, dove la follia diventa non solo un’esperienza personale, ma una forza collettiva capace di ispirare e coinvolgere.

Published by
Valerio Bottini