L’evento “Sport di base e Bolkestein” ha avuto luogo a Trieste, organizzato dalla Lega Navale Italiana in collaborazione con il Ministero per lo Sport e i Giovani. L’incontro ha portato alla ribalta le complessità legate all’applicazione della direttiva europea Bolkestein, in particolare per quanto concerne le concessioni demaniali che le associazioni sportive senza scopo di lucro, come la LNI, potrebbero perdere in un contesto di liberalizzazione delle gare.
Il dibattito ha rappresentato un fondamentale punto di incontro tra le istituzioni e le realtà associative che operano a favore dello sport di base. Presieduto e moderato da Massimiliano Atelli, Capo di Gabinetto del Ministero, l’incontro ha visto la partecipazione di personalità significative, tra cui il Ministro per lo Sport Andrea Abodi e il Presidente della LNI Donato Marzano. Questo evento ha avuto una grande risonanza poiché ha toccato tematiche cruciali per la sostenibilità delle attività sportive nazionali. La LNI, con le sue 256 sezioni diffuse in tutto il territorio italiano, gioca un ruolo essenziale nel promuovere la pratica sportiva, fornendo accesso a strutture terrestri, marittime, lacuali e fluviali necessarie per l’attività sportiva e ricreativa.
Nel corso dell’incontro, si è discusso di come l’applicazione della direttiva Bolkestein possa compromettere la continuità di queste attività. È emerso chiaramente dall’incontro che la salute e la vitalità delle associazioni sportive senza scopo di lucro sono a rischio se si dovessero privilegiare le offerte commerciali. Le istituzioni hanno sottolineato l’importanza di creare un ambiente normativo che salvaguardi le attività non lucrative e di comunità, per garantire che possano continuare a servire le esigenze delle popolazioni locali. La centralità delle attività della LNI, con il suo impegno per l’inclusione e l’accessibilità allo sport, è stata evidenziata come una risorsa fondamentale per le comunità.
Gli interventi dei relatori hanno messo in risalto l’urgenza di trovare una soluzione adeguata alla questione delle concessioni demaniali. Donato Marzano, Presidente della LNI, ha espresso soddisfazione per la presenza e l’attenzione delle istituzioni e ha messo in guardia sugli effetti devastanti che la perdita delle concessioni potrebbe avere sulle Sezioni della LNI. “Non siamo in grado di competere con le aziende commerciali”, ha dichiarato Marzano, sottolineando il fatto che l’associazione si sostiene esclusivamente attraverso le quote associative e senza fondi pubblici. Ha posto l’accento sulla necessità di una concessione pluriennale che permetta di pianificare investimenti e migliorare le strutture.
Il Ministro Abodi ha sostenuto che le sezioni della LNI non dovrebbero essere trattate alla stregua delle attività commerciali e ha chiesto un consenso tra le forze politiche per affrontare il tema del decreto-legge “Salva Infrazioni”. Ha insistito sulla necessità di stabilire regole specifiche per le concessioni delle infrastrutture sportive, affinché queste possano continuare a operare nei luoghi dove sono indispensabili per l’attività di base. L’incontro ha dunque evidenziato un’interessante convergenza tra le forze politiche, che potrebbe giungere a una risoluzione positiva per il settore.
Uno degli aspetti più interessanti emersi durante il dibattito è il richiamo all’articolo 33 della Costituzione italiana, che riconosce il valore educativo e sociale dell’attività sportiva. È stato sottolineato come la direttiva Bolkestein non dovrebbe applicarsi alle attività sportive senza scopo di lucro, e i relatori hanno chiesto un impegno affinchè questa distinzione venga formalizzata.
L’applicazione della normativa europea ha sollevato interrogativi sulle modalità con cui il settore sportivo di base potrà resistere e prosperare nel futuro. I commenti dei relatori hanno indicato la ferma determinazione a lottare per preservare l’unicità e la missione delle associazioni sportive senza scopo di lucro. La LNI e altre organizzazioni simili si sono quindi poste come custodi di valori fondamentali, quali l’inclusione sociale e la promozione del benessere, mentre si naviga in un contesto normativo in evoluzione.
La speranza espressa dai presenti è quella di portare avanti un dialogo costruttivo con le istituzioni per garantire che le esigenze delle associazioni sportive vengano ascoltate, mantenendo viva non solo l’attività sportiva, ma anche l’impatto positivo che queste associazioni hanno sulle comunità a cui appartengono. Le prospettive future restano quindi collegate a un quadro normativo che possa garantire la continuità e il supporto necessari affinché le associazioni sportive possano continuare a fornire servizi cruciali alle comunità.