Un’anziana donna ha subito una truffa da parte di due giovani che si sono finti carabinieri, riuscendo a sottrarle beni per un valore di 70mila euro. Solo grazie all’intervento del vero nipote, la situazione è andata inaspettatamente fuori controllo, trasformando un tentativo di furto in una drammatica aggressione. Questo evento, avvenuto a Barano d’Ischia, ha messo in evidenza la vulnerabilità degli anziani e l’astuzia dei truffatori.
L’inganno del finto carabiniere
La costruzione del raggiro
La truffa si è sviluppata con la tipica modalità dell’uomo in uniforme, utilizzata frequentemente da malviventi che si travestono da forze dell’ordine per ingannare le loro vittime. Nel caso specifico, il 23enne ha contattato telefonicamente l’anziana di 85 anni, presentandosi come un carabiniere. Ha dichiarato che suo nipote era stato coinvolto in un grave incidente stradale e che era stato arrestato, chiedendo un riscatto in beni per liberarlo. Tale inganno ha sfruttato le paure e le preoccupazioni legate alla salute e alla sicurezza dei familiari, una strategia particolarmente efficace nei confronti delle persone anziane.
L’approccio e la richiesta di denaro
Il truffatore ha quindi concordato un incontro presso l’abitazione dell’anziana, dove si è presentato fisicamente insieme all’altro complice. In questa occasione, la vittima è stata persuasa a consegnare orologi, gioielli e in contanti, per un totale di 70mila euro. La richiesta immediata di denaro e beni preziosi ha messo in evidenza come i truffatori siano in grado di spingere le loro vittime a rinunciare rapidamente alle proprie proprietà . La danneggiata, vista l’autorità presunta degli individui, ha ceduto alla loro richiesta, dimostrando quanto possa essere facile manipolare una persona in situazione di vulnerabilità .
L’arrivo del vero nipote e la reazione della vittima
Il confronto e la colluttazione
Proprio mentre il truffatore stava per uscire, è arrivato il vero nipote della donna. Questo evento ha immediatamente cambiato la dinamica della situazione e ha innescato una reazione emotiva. La vittima ha riconosciuto il nipote, e questo ha portato a una colluttazione tra lui e il truffatore, che, spaventato, ha reagito con violenza, colpendo il giovane con dei pugni. L’azione, repentina e imprevista, ha sorpreso sia il truffatore che il complice rimasto all’esterno, che si sono affrettati a scappare dall’appartamento, abbandonando la refurtiva.
La chiamata al 112 e l’azione delle forze dell’ordine
Dopo l’aggressione, il vero nipote ha immediatamente contattato il numero d’emergenza 112, fornendo una dettagliata descrizione fisica e comportamentale dei due malviventi. Ciò ha attivato un’immediata mobilitazione delle forze dell’ordine presenti sull’isola, che ha avviato le ricerche per rintracciare i responsabili della truffa.
Le operazioni di cattura e il recupero della refurtiva
L’arresto dei due truffatori
Grazie alla descrizione precisa fornita dalla vittima, i carabinieri sono riusciti a rintracciare il 20enne nei pressi del porto commerciale su uno scooter a noleggio, pronto a lasciare l’isola. Poco dopo, il 23enne è stato fermato su un autobus diretto a Casamicciola Terme. Le forze dell’ordine hanno agito tempestivamente e con efficienza, arrestando i due giovani malviventi, già noti alle autorità per precedenti crimini.
Recupero della refurtiva
Durante il processo di arresto, gran parte dei gioielli e degli orologi rubati è stata recuperata. I due ladri avevano nascosto la refurtiva nello zaino di uno di loro. Tuttavia, il denaro contante ammontante a circa 30mila euro è riuscito a dileguarsi, dimostrando come i truffatori avessero pianificato ogni dettagliato aspetto del loro piano malevolo. I due arrestati dovranno ora affrontare gravi accuse, tra cui truffa in concorso, rapina impropria e lesioni personali.
Indagini in corso
Possibili complici e ulteriori sviluppi
L’indagine prosegue con l’obiettivo di identificare eventuali complici e scoprire ulteriori dettagli sul piano organizzato dai truffatori. La polizia sta inoltre cercando di comprendere la destinazione del denaro sottratto alla vittima, che resta ancora irrintracciato. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza per gli anziani e sull’importanza di educarli sui rischi delle truffe. Ancor più in situazioni evidenti di vulnerabilità come quella di un’anziana che potrebbe essere facilmente ingannata da un apparente autorità .
Questa vicenda offre uno sguardo concreto sulla necessità di stare attenti, sensibilizzare le persone sui rischi delle truffe e difendere i più vulnerabili contro tali atti criminali.