L’episodio di cronaca nera che ha colpito Nardò, comune in provincia di Lecce, ha portato all’arresto di un uomo sospettato di aver truffato un’anziana residente in città. L’accaduto risale al 26 febbraio scorso, quando la vittima, un’85enne, è stata ingannata da un falso carabiniere che ha approfittato della sua vulnerabilità. La polizia ha catturato l’individuo dopo aver raccolto prove dal sistema di videosorveglianza.
Dinamica della truffa: dall’inganno al raggiro
L’inizio della truffa telefonica
Il raggiro è iniziato con una telefonata che ha coinvolto il marito della pensionata. Un individuo, spacciandosi per un carabiniere, ha contattato l’uomo, facendosi passare per un’autorità impegnata in un’importante indagine. Con delle scuse ben congegnate, il truffatore ha indotto il marito dell’85enne ad allontanarsi da casa, invitandolo a recarsi presso l’ufficio postale del paese per sbrigare pratiche ritenute urgenti. Quest’azione strategica ha messo in atto un piano che ha permesso al secondo complice di agire indisturbato.
L’inganno alla pensionata
Una volta rimasta sola, la donna ha subito la visita del secondo complice. Questa persona, credendo di essere un carabiniere, ha raccontato all’anziana una storia incredibile: il figlio della donna avrebbe avuto un incidente in cui era coinvolta una ragazza, e per evitare gravi conseguenze legali, era necessario risarcire immediatamente la vittima.
Per accrescere la tensione e la paura della donna, il truffatore ha chiesto un risarcimento di 1500 euro in contanti, o in gioielli. Sotto il peso dell’ansia e della preoccupazione per il figlio, la pensionata ha ceduto, consegnando una fede nuziale, alcuni anelli e altri monili custoditi in casa, pensando di fare la cosa giusta per salvaguardare la sicurezza del proprio familiare.
Le indagini e l’arresto
L’analisi delle immagini
L’operato degli agenti del Commissariato di Nardò ha portato a importanti sviluppi nelle indagini. Dopo aver raccolto la denuncia della pensionata, gli investigatori hanno visionato i filmati di un impianto di videosorveglianza di un’abitazione vicina, da cui è emersa una prova determinante. Le immagini hanno svelato il veicolo utilizzato dai truffatori, permettendo così agli agenti di rintracciare la targa dell’auto, che risultava intestata a una società di autonoleggio con sede a Casoria. La rapida azione di polizia ha quindi consentito di mettere in atto l’ordinanza di custodia cautelare per uno dei due presunti autori del raggiro.
Arresto e implicazioni legali
L’arresto del sospetto truffatore è avvenuto in seguito alla richiesta di misura cautelare emessa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale di Lecce. L’uomo, originario della provincia di Napoli, ora è sottoposto agli arresti domiciliari e dovrà rispondere dell’accusa di truffa aggravata. Le indagini sono ancora in corso per identificare eventuali complici e chiarire l’intera dinamica del reato, nonché per garantire la giustizia per la vittima di questa vile azione.
Questo episodio di truffa non fa altro che evidenziare la vulnerabilità delle persone anziane e l’insidiosa capacità di certi individui di sfruttare la paura e l’ignoranza altrui per i propri scopi.