In un episodio di truffa online, due giovani di Napoli, un 22enne e un 21enne, sono stati denunciati dalla Procura di Reggio Emilia per la loro partecipazione a una frode ai danni di un’ottantenne residente a Baiso. L’incidente è avvenuto nei mesi scorsi e ha sollevato preoccupazioni in merito alla sicurezza della popolazione anziana, sempre più vulnerabile a simili raggiri. Le indagini condotte dai Carabinieri hanno rivelato dettagli inquietanti su come i truffatori abbiano messo in atto la loro operazione, usando metodi ingegnosi per ingannare la vittima.
I dettagli della truffa telefonica
Un contatto ingannevole
Il raggiro ha avuto inizio ad aprile, quando un uomo, qualificatosi come maresciallo dei Carabinieri, ha contattato telefonicamente l’anziana. Questo primo contatto è stato studiato nei minimi dettagli per indurre fiducia, utilizzando un linguaggio formale e autoritario. Nel corso della conversazione, l’uomo ha posto domande specifiche per raccogliere informazioni cruciali sulla vittima, facendo leva sulla sua vulnerabilità e sull’innato rispetto che la figura dell’autorità genera.
L’approccio iniziale ha preparato il terreno per la successiva fase del raggiro. Poco dopo, lo stesso individuo ha richiamato l’anziana per informarala di un grave incidente che avrebbe coinvolto la sua nipote. Secondo il racconto del truffatore, la giovane sarebbe stata arrestata a causa di un tragico incidente stradale in cui una donna incinta aveva perso la vita. Questo tipo di comunicazione, carica di emotività e urgenza, ha fatto sì che la vittima si sentisse sopraffatta dalla paura e dal senso di impotenza, rendendola così più suscettibile al raggiro.
La richiesta di cauzione
Dopo l’informativa choc, il truffatore ha proseguito il suo piano chiedendo all’anziana di versare una cauzione per liberare la nipote. L’importo richiesto ammontava a 850 euro, somma che la donna doveva consegnare a un presunto collega del maresciallo, che sarebbe giunto di lì a poco. Questo passaggio ha dimostrato quanto efficacemente il truffatore avesse manipolato le emozioni della vittima, sfruttando la paura e la preoccupazione per la propria famiglia.
Poco dopo, un secondo uomo, presunto “collega” del truffatore, si è presentato all’abitazione dell’86enne, ricevendo 850 euro in contante e alcuni gioielli d’oro. Questo metodo di consegna fisica dei soldi ha reso l’operazione ancora più credibile agli occhi della donna, che si è sentita convinta di fare la cosa giusta per salvare la nipote. Solo un po’ più tardi, dopo aver appreso che l’incidente non era mai avvenuto, la donna ha realizzato di essere stata truffata e ha immediatamente denunciato l’accaduto ai Carabinieri, dando il via alle indagini.
Le indagini e l’identificazione dei truffatori
L’investigazione dei Carabinieri
Dopo la denuncia, i Carabinieri di Reggio Emilia hanno dato avvio a un’indagine meticolosa per rintracciare i responsabili della truffa. Tra le prime azioni intraprese, gli agenti hanno analizzato le comunicazioni telefoniche tra l’anziana e il truffatore, cercando di identificare eventuali numeri utilizzati durante il contatto. Inoltre, hanno esaminato la zona per raccogliere eventuali testimonianze o prove che potessero avvicinarli ai due sospettati.
Un elemento chiave nelle indagini è stato il rintracciamento dell’auto utilizzata dai truffatori, che è risultata essere a noleggio. Questo ha permesso agli investigatori di risalire ai locatari del veicolo e di raccogliere ulteriori informazioni sui due. Grazie alla combinazione di analisi telefonica e accertamenti sui noleggi, è stato possibile identificare i presunti autori del reato, entrambi residenti a Napoli.
Conseguenze legali
Con le prove raccolte, i Carabinieri hanno potuto formulare una segnalazione alla Procura di Reggio Emilia. L’accusa mossa ai due giovani è di concorso in truffa, un reato che non solo prevede pene detentive, ma rappresenta anche un importante tema sociale che necessita di attenzione e prevenzione. L’episodio a Baiso è un ulteriore richiamo sulla necessità di tutelare la popolazione anziana, sempre più esposta a simili raggiri, sottolineando l’importanza di campagne di sensibilizzazione e informazione per proteggere le persone vulnerabili dalla criminalità.