Un’indagine condotta dai carabinieri della Tenenza di Castel Volturno ha portato all’arresto di un 32enne della provincia di Caserta, coinvolto in un raggiro che ha visto come vittima un’84enne di Oristano. La truffa, collaudato metodo degli impostori, ha portato la donna a perdere oltre 20mila euro tra contanti, gioielli e strumenti di pagamento. L’operazione dei militari è avvenuta a distanza di pochi mesi dai fatti, ai quali si presta un attento esame, in un contesto dove il crimine mirato ai più vulnerabili continua a preoccupare la comunità.
Il meccanismo della truffa alla base dell’episodio è semplice, ma talvolta efficace nel creare ansia e preoccupazione nelle vittime, specialmente tra gli anziani. Nella specifica dinamica di questo caso, l’anziana ha ricevuto una telefonata da un uomo che si è spacciato per un carabiniere. La voce al telefono ha iniziato il suo discorso con la minaccia di un’incidente stradale: “Sua figlia ha investito una persona” è l’inquietante annuncio che ha messo in allerta la donna.
L’interlocutore ha prontamente aggiunto che, per evitare conseguenze penali e possibili arresti, era necessario pagare un risarcimento immediato alla famiglia della presunta vittima. Il truffatore ha quindi presentato un “amico avvocato” che avrebbe ritirato il denaro, creando un contesto di maggiore fiducia e urgenza. Tali tecniche di persuasione si servono spesso dell’autorità istituzionale per legittimare la richiesta di denaro e si fondano sulla paura.
Spaventata e in preda all’ansia, l’84enne ha posto in essere una reazione drammatica, decidendo di raccogliere ogni forma di denaro disponibile, gioielli e persino la carta bancomat con il relativo codice PIN. Con la speranza di proteggere la figlia e di evitare gravi conseguenze legali, ha consegnato al truffatore oltre 20.000 euro in beni e denaro contante. Solo dopo, accertata la verità tramite una chiamata con la figlia, si è resa conto dell’inganno e ha sporto denuncia alla polizia, avviando così l’indagine che avrebbe portato all’arresto.
Dopo la denuncia, i carabinieri di Oristano sono partiti subito con le indagini, mentre la vittima ha fornito dettagli cruciali sulla telefonata ricevuta. Le analisi e le testimonianze condotte hanno portato alla prima identificazione del complice, l’uomo che fisicamente ha prelevato i soldi dalla donna. Nei suoi confronti è stata emessa una misura cautelare, ma il cerchio si è stretto attorno al 32enne, già noto alle forze dell’ordine, accusato di essere il “telefonista”.
All’altezza del nuovo sviluppo, il 32enne è stato sottoposto a misura degli arresti domiciliari. È accusato di truffa aggravata e dell’indebito utilizzo della carta di credito in concorso. I militari hanno confermato che queste operazioni non sono isolate, rivelando un sistema ben rodato di frodi che prende di mira le fasce più vulnerabili della società, in particolare gli anziani, creando ansia e costringendoli a spese ingenti.
In un periodo in cui gli episodi di truffa compiuti tramite inganni telefonici sono in aumento, l’operato delle forze dell’ordine risulta fondamentale. La prevenzione delle frodi deve essere accompagnata dalla sensibilizzazione della popolazione, per permettere a individui come l’84enne di riconoscere e resistere a simili tentativi. Le autorità incoraggiano le vittime a segnalare situazioni sospette e a non sottovalutare i casi di richiesta di denaro, per prevenire futuri raggiri.