CAGLIARI – La partita tra Cagliari e Napoli, che si stava svolgendo nel leggendario stadio Sant’Elia, ha subito un’interruzione drammatica al 27′ del primo tempo. Scontri tra le opposte tifoserie hanno generato un clima di forte tensione, culminando nel lancio di oggetti pericolosi sul terreno di gioco e verso i settori occupati dai sostenitori avversari. Questi eventi hanno sollevato preoccupazioni non solo per la sicurezza dei tifosi ma anche per la gestione dell’ordine pubblico all’interno dello stadio.
Gli incidenti hanno avuto inizio quando alcuni sostenitori del Napoli hanno lanciato fumogeni e petardi dalla loro curva, bersagliando la curva sud, che ospitava anche famiglie e non solo tifosi ultras. Gli atteggiamenti provocatori hanno generato una risposta immediata dagli ultras del Cagliari, che hanno replicato con oggetti lanciati in campo e una serie di epiteti offensivi. Tra le provocazioni spiccavano striscioni con immagini di pecore e la scritta “Bee”, indecorosi in un contesto di sportività che si spererebbe possa prevalere in eventi pubblici di tale portata.
Un episodio particolarmente preoccupante si è verificato con il ferimento di uno steward, impegnato a contenere la situazione. Secondo le prime ricostruzioni, mentre cercava di separare i gruppi di tifosi in lotta, il giovane è rimasto coinvolto in una colluttazione con un sostenitore del Cagliari, il quale, risentito per il lancio di oggetti da parte dei tifosi napoletani, aveva tentato di accedere al settore ospite brandendo un’asta. Questo gesto ha contribuito a incrementare la confusione e la tensione, rendendo il rischio di escalation molto concreto.
Dopo circa otto minuti di interruzione, il gioco è ripreso. Gli appelli dello speaker dello stadio hanno cercato di riportare la calma, mentre il capitano del Napoli, Giovanni Di Lorenzo, ha tentato di blandire i propri tifosi, rassicurandoli sulla necessità di mantenere un ambiente sereno e sportivo. La presenza della polizia in tenuta antisommossa è diventata fondamentale non solo per garantire la sicurezza dei presenti ma anche per controllare i settori più agitati della tifoseria.
Con la ripresa della partita, le forze dell’ordine hanno aumentato la vigilanza nelle aree adiacenti ai settori più ‘caldi’, e la tensione nell’aria, sebbene presente, è sembrata attenuarsi. Gli spettatori, sebbene avessero assistito a uno spettacolo di disordini poco edificante, hanno ripreso a seguire il match, sperando che le ostilità non riprendessero nuovamente. Il campo ha così ripreso vita, ma non senza il retrogusto amaro di ciò che era appena accaduto.
Questa partita segna l’ennesimo capitolo di una rivalità che, purtroppo, ha il potere di mettere a repentaglio la sicurezza e il divertimento di chi desidera semplicemente assistere a un incontro sportivo. Con il nuovo regolamento in campo, sarà interessante vedere come saranno gestite situazioni simili in futuro.