A Torre Annunziata, la giunta del neosindaco Corrado Cuccurullo si trova già a fare i conti con una serie di problemi interni e potenziali crisi politiche. Nonostante l’alto consenso e la promessa di un cambiamento rispetto alla precedente amministrazione, le prime decisioni prese dalla nuova squadra mostrano segnali di ammutinamento e scelte problematiche. La situazione è resa ancora più complessa da nomine di assessori con passati discutibili e da frizioni interne che minacciano di compromettere l’efficacia dell’azione amministrativa.
Il primo colpo per la giunta di Cuccurullo arriva con le dimissioni dell’assessore al commercio Gianfranco Scafa. La motivazione principale di questa scelta è la sua incapacità di gestire gli impegni pubblici, derivante da affari personali che si sono rivelati incompatibili con il suo ruolo. Scafa era considerato una figura di riferimento e con buone competenze nel settore, ma la sua uscita ha lasciato un vuoto importante, considerato il suo ruolo strategico in un periodo di ripresa economica per Torre Annunziata.
La decisione di dimettersi non è stata presa alla leggera; Scafa è stato uno dei pochi assessori che avrebbero potuto garantire una certa continuità nell’azione amministrativa. Le sue competenze erano ritenute fondamentali in un contesto in cui il commercio locale necessita di rilancio, soprattutto dopo l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19. La sua partenza ha quindi suscitato preoccupazione sia tra i cittadini sia tra i membri della giunta, rendendo evidente che il neosindaco dovrà trovare una rapida soluzione per non perdere ulteriore credibilità.
In molte occasioni, Cuccurullo ha manifestato l’intenzione di lavorare a stretto contatto con i suoi assessori per raggiungere gli obiettivi fissati in campagna elettorale. Tuttavia, l’assenza di Scafa evidenzia vulnerabilità nella sua squadra e getta ombre su affermazioni di stabilità e rinnovamento.
L’assessorato ai Servizi Sociali è stato affidato ad Antonio Coppola, un politico di lungo corso, già noto nel panorama politico stabiese. La sua nomina, tuttavia, ha destato non poca preoccupazione tra i cittadini di Torre Annunziata. Coppola, infatti, è stato coinvolto in un’accusa di molestie che non ha immediatamente suscitato la medesima reazione dell’opinione pubblica rispetto a casi simili, come quello di Carmine Alfano, ex-candidato sindaco per il centrodestra, che ha invece affrontato severe critiche e ha dovuto dimettersi.
Le recenti dimissioni di Coppola, avvenute durante il suo mandato come assessore al Comune di Pompei, sono tornate a chiamare in causa la questione delle responsabilità politiche e morali dei rappresentanti pubblici. L’opinione pubblica si interroga se sia opportuno mantenere una persona con un passato così controverso in un ruolo così sensibile. Nonostante le sue competenze professionali, il peso delle accuse solleva interrogativi sulla sua capacità di operare efficacemente e, soprattutto, sull’impatto che la sua presenza può avere sulla percezione pubblica di un’amministrazione già sotto scrutinio.
La nuova nomina di Coppola sembra più un accordo politico che una scelta dettata dalla necessità di competenza e integrità. Qualsiasi passo falso in questa direzione potrebbe portarci a domandare se Torre Annunziata stia davvero cercando un cambiamento o se, piuttosto, stia ripetendo gli stessi errori del passato.
Un’altra figura di rilievo emersa nella nuova giunta è Alfonso Ascione, chiamato a sostituire Gianfranco Scafa. La sua storia politica, caratterizzata da continui spostamenti tra diversi schieramenti, ha destato già nei primi momenti della sua nomina il sospetto di un ripristino di pratiche politiche tradizionali basate su alleanze instabili e strategie di potere. Ascione è stato in passato un politico attivo a Torre del Greco, con una carriera che più volte lo ha visto cambiare posizione e partito.
La scelta di Ascione riflette una certa volontà di mantenere un equilibrio politico, ma al contempo mette in evidenza il problema della mancanza di coerenza nella giunta di Cuccurullo. Il rischio di continui ribaltoni e conflitti interni è evidente, e molti cittadini già avvertono che questo tipo di approccio rischia di compromettere l’efficienza dell’amministrazione.
Cuccurullo, da parte sua, sta tentando di mantenere il controllo sulle sue scelte, evitando di legarsi a figure che possano richiamare il passato controverso delle precedenti amministrazioni. Tuttavia, le pressioni politiche e le necessità legate agli equilibri di potere in città potrebbero ostacolare i suoi piani.
Torre Annunziata sembra essere un campo di battaglia per dinamiche politiche più ampie, dove le giunte locali diventano pedine in cambiamenti più ingenti e complessi che interessano i comuni limitrofi. L’amministrazione Cuccurullo si trova al punto di un possibile declino se non riuscirà a consolidare la propria immagine e operare efficacemente per il bene della comunità.