Nel corso della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello“, in onda su CRC, il noto giornalista sportivo ha affrontato una delle problematiche più attuali nel mondo del calcio: il crescente numero di infortuni tra i calciatori professionisti. Secondo Chiariello, che considera la situazione allarmante, è fondamentale avviare un dibattito serio su come rendere il calendario delle competizioni più sostenibile, garantendo il benessere degli atleti e la qualità dello spettacolo offerto agli appassionati.
L’aumento degli infortuni: cause e conseguenze
Chiariello ha sottolineato come l’intenso calendario calcistico, caratterizzato da un numero elevato di partite, contribuisca in modo significativo all’aumento degli infortuni. L’analisi dei dati suggerisce che il rischio di infortunio può aumentare dal 20% al 30% per gli atleti coinvolti in competizioni ravvicinate. Questa circostanza solleva interrogativi non solo sulla salute dei giocatori, ma anche sulla qualità del calcio prodotto. Chiariello osserva come il pubblico possa in alcuni casi percepire l’indivisibilità tra il numero di partite e l’appeal del calcio, ma sottolinea che il benessere dei calciatori deve essere una priorità .
Inoltre, l’attuale struttura dei tornei non solo crea una pressione eccessiva sugli atleti, ma compromette anche il livello di competitività e spettacolarità delle partite. Giocatori affaticati e frequentemente infortunati riducono l’intensità e l’interesse per gli eventi sportivi, portando a risultati meno appassionanti per i tifosi. L’assenza di un adeguato riposo comporta, dunque, la necessità di risolvere questo tema, affinché il calcio non diventi un prodotto di nicchia, destinato solo a pochi appassionati.
Proposte per una riforma del calendario
Chiariello ha avanzato diverse proposte che potrebbero contribuire a migliorare la situazione, iniziando con la necessità di armonizzare i tornei europei e ridurne il numero a 18 squadre. Questa modifica, secondo il giornalista, faciliterebbe una distribuzione più equilibrata delle partite, riducendo il carico di impegni per i calciatori e permettendo alle squadre di recuperare dai periodi più intensi.
Un’altra proposta avanzata è l’adozione di un torneo di apertura e di chiusura, alla stregua di quanto avviene in Argentina. Questo sistema consentirebbe di limitare gli impegni delle squadre nazionali fino a dicembre, creando finestre temporali più gestibili per impiegare i calciatori e limitare i periodi di assenza legati agli infortuni. Seguendo il calendario suggerito da Chiariello, le nazionali avrebbero a disposizione solamente due finestre per le competizioni: una a gennaio e una a giugno. Ciò consentirebbe ai giocatori di avere un periodo adeguato per la preparazione e il riposo, senza dover affrontare un calendario sovraccarico e disordinato.
Questi interventi sono diretti a garantire che il numero complessivo di partite non superi le 65 annue. L’equilibrio tra campionati nazionali e competizioni internazionali dovrebbe essere ripristinato per garantire un calcio di alta qualità , dove il benessere degli atleti sia tutelato e la qualità del gioco possa essere salvaguardata.
La questione del valore economico e sportivo
Un tema centrale affrontato da Chiariello è quello relativo ai ricavi delle società calcistiche, che sembrano aumentare a spese della qualità del prodotto offerto. Una pressione eccessiva sul sistema calcio per generare maggiori introiti porta a scelte discutibili che, secondo il giornalista, danneggiano sia la salute degli atleti sia l’esperienza degli spettatori. La questione non riguarda solo il benessere fisico dei giocatori, ma anche l’immagine complessiva del campionato di calcio, che rischia di decadere se non si restituisce un senso e una qualità agli eventi.
L’idea di ridurre il numero di partite e concentrare gli impegni di alto livello risponde a questa esigenza di equilibrio. Un calcio con meno partite, seppur ben disputate, potrebbe attrarre più tifosi e garantire un prodotto dal forte appeal. Le aspettative degli sportivi devono essere soddisfatte, e un calendario ragionevole è essenziale per garantire spettacoli di alta qualità . Non bisogna dimenticare, infine, che i giocatori, sebbene possano guadagnare stipendi elevati, hanno il diritto alla tutela della loro salute, e tutto il sistema dovrebbe tenerne conto, abbandonando visioni semplicistiche e populiste.