Un allenatore moderno con radici “vecchia scuola”

Un approccio flessibile e adattabile

Carlo Ancelotti: tra tradizione e innovazione

Il leggendario allenatore Carlo Ancelotti, noto per il suo approccio “vecchia scuola” rivisitato in chiave moderna, si è raccontato in un’intervista esclusiva al The Times. Conosciamo da vicino la figura di un tecnico che sa adattarsi alle esigenze del momento senza essere vincolato a uno stile di gioco rigido e radicato.

L’importanza dell’adattamento

Ancelotti, soprannominato affettuosamente ‘Don Carlo’ dai tifosi spagnoli, è descritto come un allenatore che non applica uno schema fisso alle proprie squadre, bensì si adatta al contesto e alle caratteristiche dei giocatori. Martin Samuel, giornalista che ha avuto modo di condividere un pasto con Ancelotti, sottolinea come il tecnico milanese non sia legato a schemi precostituiti: “Il suo Real non gioca come il suo Chelsea, che non gioca come il suo Milan. Allena per il club, non per se stesso.”

Una filosofia basata sull’accettazione e sull’adattamento

Le umili origini di Ancelotti, cresciuto in una famiglia contadina dove si mangiava solo ciò che la terra produceva, hanno forgiato la sua filosofia calcistica improntata sull’accettazione e sull’adattamento. Ancelotti stesso ammette di aver modificato il proprio approccio nel corso degli anni, passando da un rigido 4-4-2 ispirato da Arrigo Sacchi a una maggiore flessibilità tattica alla Juventus.

La chiave del successo: la diversità e la flessibilità

Ancelotti crede fermamente che avere una sola identità di gioco sia un limite per una squadra. Durante un match contro lo Shakhtar Donetsk, ha saputo cogliere le caratteristiche avversarie e ha istruito i suoi giocatori a non eseguire la pressione sul possesso palla degli avversari. Questo approccio non convenzionale ha portato alla vittoria per 5-0, dimostrando la validità della sua tattica basata sull’osservazione e sull’adattamento.

Una presenza serena e passionale

Ancelotti si distingue anche per il suo comportamento tranquillo e misurato in panchina, dimostrando che non è necessario urlare per farsi ascoltare dai giocatori. Il tecnico italiano sottolinea l’importanza della calma e della passione nel lavoro, senza cadere nell’ossessione. Questo equilibrio emotivo, unito alla capacità di adattamento e alla flessibilità tattica, confermano Ancelotti come una delle figure più influenti nel mondo del calcio moderno.

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Redazione