Nella panoramica di quest’anno, i professionisti tecnici hanno registrato un ulteriore incremento a doppia cifra nei redditi, confermando la crescita costante degli anni passati. La spinta dei bonus edilizi sembra avvicinarsi alla fine, mentre i bilanci degli enti di previdenza del 2023 rivelano dati positivi per queste categorie, che hanno visto aumentare i redditi Irpef e i volumi d’affari dichiarati l’anno scorso ma maturati nel 2022.
Un’impennata nei compensi dichiarati
Gli incrementi dei compensi dichiarati oscillano intorno al 20% rispetto al 2021 per tutte le principali categorie coinvolte. Considerando i valori cumulati nel biennio 2021-2022, si registrano impennate senza precedenti, come nel caso dei geometri che hanno visto una media di reddito salire da poco più di 22mila euro nel 2020 a oltre 37mila euro nel 2022.
Il ruolo trainante dei bonus edilizi
Le Casse evidenziano che il traino di questi aumenti record è stato principalmente rappresentato dai bonus edilizi, in particolare dal superbonus, che ha contribuito a far aumentare i compensi di ingegneri e architetti a oltre 43mila euro. Il lavoro per i professionisti si è concentrato soprattutto nelle fasi iniziali di progettazione grazie al superbonus che ha attivato numerosi progetti nel 2021. Anche i periti industriali hanno beneficiato di un aumento del 44% dei guadagni rispetto al 2020. Tuttavia, la situazione attuale mostra segnali di calo, in parte dovuti allo stop al 110% e ai freni imposti alle detrazioni.
Le prospettive per il futuro
Il presidente di Inarcassa, Giuseppe Santoro, si mostra ottimista riguardo a una discesa significativa dei redditi non prima del 2026, sottolineando che l’edilizia è in ripresa e ci sono previste nuove opportunità legate al Pnrr e ai grandi lavori pubblici. Alcune specializzazioni come gli impiantisti e i termotecnici potrebbero beneficiare di settori in espansione come Industria 5.0 e le Comunità energetiche rinnovabili. Tuttavia, si prevede una discesa dei redditi per i professionisti più legati all’edilizia a partire dal 2025, ma si confida che sarà compensata da altri settori in crescita. Serviranno ulteriori incentivi strutturali per sostenere il settore delle ristrutturazioni edilizie.