Emilia, una donna di 57 anni, ha ricevuto un dono prezioso proprio nel periodo natalizio: un cuore nuovo dopo 13 anni di attesa. Ricoverata da sei mesi nell’ospedale Monaldi di Napoli, la sua storia rappresenta non solo la speranza di chi vive in attesa di un trapianto, ma anche l’impegno straordinario di un team di medici specializzati che ha lavorato affiancato per realizzare questo obiettivo. Scopriamo più a fondo le sfide affrontate e l’eccellenza del sistema sanitario campano.
Una lunga attesa
Emilia conviveva con una grave cardiomiopatia dilatativa familiare, una condizione che ha reso necessaria la ricerca di un donatore compatibile. Per lei, la fase di attesa è durata ben 13 anni, un periodo di sofferenza e incertezze. Dopo sei mesi di ricovero presso il Monaldi, la situazione sembrava stazionaria, ma poco prima di Natale, l’attesa ha avuto finalmente una svolta. La disponibilità di un cuore compatibile ha dato il via ad un’accurata preparazione alla procedura di trapianto, che ha implicato l’attivazione immediata delle varie equipe mediche.
Una sfida complessa
La situazione clinica di Emilia era ulteriormente complicata dalla sua alta sensibilizzazione immunitaria. Il sistema immunitario di Emilia presentava un livello di anticorpi che la rendeva incompatibile con il 97% dei donatori. Gli specialisti del Monaldi non hanno fatto un passo indietro: un team multidisciplinare composto da oltre trenta professionisti, tra cui cardiologi, immunologi, internisti e cardiochirurghi, ha lavorato insieme per elaborare un piano terapeutico adatto alle sue peculiari esigenze.
Dopo aver attuato una terapia desensibilizzante per abbattere il livello di anticorpi, i medici hanno optato per un protocollo immunologico innovativo, supervisionato dal Centro Nazionale Trapianti. Questo approccio ha rappresentato un importante passo avanti, permettendo di preparare Emilia all’arrivo del cuore compatibile.
Il giorno dell’intervento
Quando la disponibilità del cuore si è concretizzata, l’intervento è stato immediatamente organizzato. È stata attivata una complessa catena di operazioni che ha coinvolto vari reparti: dalla normale direzione medica all’equipe prelievi, fino ai chirurghi e al personale infermieristico. Ogni membro del team aveva un ruolo ben definito, e il coordinamento tra le varie figure professionali è stato impeccabile. Grazie al lavoro di squadra, l’intervento è stato un successo e ha dato a Emilia una nuova chance di vita.
Speranza per il futuro
Dopo l’operazione, Emilia ora sta bene e attende di tornare a casa, un piccolo grande traguardo che ha colpito non solo il personale medico ma anche chi le stava attorno. “Ci siamo affezionati a lei. La storia di Emilia ha coinvolto tutti noi,” ha dichiarato Anna Iervolino, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli, sottolineando l’impatto emotivo del percorso di Emilia.
Il 2024 si prospetta ricco di prospettive positive per il Centro Trapianti di Cuore del Monaldi, che ha dimostrato un bilancio fruttuoso con venti trapianti per l’anno, un risultato che segna un’importante conquista per l’ospedale e i suoi pazienti. La preparazione e l’impegno del team saranno determinanti anche per affrontare le sfide future nel campo dei trapianti.