Durante la terza giornata del Festival dell’economia a Trento si è affrontato un ampio spettro di temi che vanno dalla guerra in Ucraina agli asset russi e ai dazi imposti alla Cina. Personalità di spicco hanno condiviso idee e prospettive, tra cui il cardinale Matteo Maria Zuppi che ha sottolineato l’importanza della negoziazione come strumento per porre fine ai conflitti bellici, senza ricorrere alle armi. Ha enfatizzato il ruolo cruciale delle istituzioni sovranazionali nel garantire una pace equa e duratura.
Il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni ha evidenziato l’importanza del sostegno economico all’Ucraina come strategia per favorire un negoziato pacifico nel conflitto russo-ucraino. Durante il G7 di Stresa sono stati compiuti passi avanti riguardo agli asset russi, con l’obiettivo di convincere Putin che la vittoria militare non è una soluzione possibile. Gentiloni ha sottolineato l’importanza di utilizzare in modo costruttivo gli asset sovrani russi congelati, al fine di sostenere economicamente l’Ucraina e favorire una soluzione negoziata al conflitto.
Il ministro delle imprese Adolfo Urso ha posto l’accento sulla sfida geopolitica rappresentata dalla Cina e sull’importanza per l’Europa di adottare dazi sulle importazioni cinesi per preservare la propria competitività. Ha sottolineato la necessità di una politica industriale comune europea che protegga le imprese del continente e favorisca l’autonomia strategica in settori chiave come la difesa e la siderurgia. Urso ha evidenziato la richiesta di strumenti e risorse comuni per sostenere l’industria europea e evitare di creare divari interni.
Il presidente della Conferenza episcopale italiana, Matteo Maria Zuppi, ha ribadito l’importanza degli immigrati per l’economia e le imprese, sottolineando che sono le stesse imprese a richiedere manodopera straniera. Ha evidenziato la necessità di semplificare i processi burocratici per l’ingresso degli immigrati sul mercato del lavoro e per evitare che ricorrano al lavoro nero e alla clandestinità. Zuppi ha sottolineato la crescente domanda di manodopera straniera evidenziata dai dati sul decreto flussi, mettendo in luce la necessità di adeguare i tempi di rilascio dei permessi di lavoro alle esigenze delle imprese e dei lavoratori immigrati.